Di Vincenzo Petrosino - Salerno -
In realtà sta emergendo ciò che chi conosce bene il M5s fin dall'inizio, già ben conosceva. Molto probabilmente quando alcuni hanno ricevuto "l'onore" di essere candidati davvero credevano di trovare un ambiente democratico dove le teste potessero funzionare da sole.
Il Movimento 5 stelle, diciamocela tutta, ha costruito il suo boom su due temi principali:
- nel 2013 l'assenza di una alternativa politica valida;
- il miraggio che i cittadini avrebbero occupato il Parlamento e lo avrebbero aperto come una scatoletta di tonno.
Alla fine, oggi, l'alternativa ai 5 stelle esiste, mentre nel frattempo i pentastellati non hanno né aperto il Parlamento come una scatoletta, né aperto al popolo le porte delle istituzioni, si sono seduti saldamente sulle poltrone e anche se restituiscono qualcosa, alla fine hanno oggi redditi da oltre 100.000 euro.
Ricordiamoci che tanti di loro sono entrati a Roma spacciandosi per TERMINALI DI RETE, senza avere né esperienze di lavoro, né redditi... basti andare a vedere le dichiarazioni di molti del 2013 .
Quindi, come finirà la storia di Paragone?
Finirà prima il movimento... che è già alla frutta.
L'ex senatore, frattanto, chiede a Di Maio: "Perché non chiediamo agli iscritti cosa pensano della mia espulsione? Hai forse paura della trasparenza? Il codice etico dà ragione a me. Ecco le prove che incastrano chi mi accusa ingiustamente..."
Poi, Paragone annuncia di aver conferito il mandato al suo avvocato, Eugenio Piccolo per occuparsi del ricorso alla sua espulsione presentato al collegio dei garanti. "
Se dovesse venire rifiutato - ha fatto sapere Paragone - a quel punto impugnerò l'espulsione davanti al giudice ordinario chiedendo una procedura d'urgenza".
Non credo ci sarà pace nel Movimento cinque stelle, forse il grande e pesantissimo tonfo sarà proprio nella Campania di Fico e Di Maio alle Regionali e Comunali ( Salerno )