Oggi si definirebbero virali le immagini di Donatella Colasanti tratta in salvo dal bagaglio della 127 in cui era stata messa, dopo che avevano pensato di averla uccisa, da Angelo Izzo e dai suoi due amici che erano poi andati a cenare in un vicino ristorante del quartiere Trieste a Roma.

Donatella Colasanti era la ragazza sopravvissuta al massacro del Circeo, dove invece trovò la morte la sua amica, Rosaria Lopez.

Per i fatti del Circeo, Angelo Izzo fu condannato all’ergastolo, per omicidio, violenze, sevizie.

Anche se più volte tenta di evadere, pur non riuscendoci, nel 2004 Izzo ottiene la semilibertà. Nonostante tutto, uccide di nuovo. Le vittime stavolta sono la moglie e la figlia di Giovanni Maiorano, ex affiliato (poi pentito) della Sacra Coronia Unita che Izzo aveva conosciuto in carcere. Nel 2010 sposa la giornalista Donatella Papi.

Di nuovo in carcere, Izzo comincia a parlare della strage di Bologna, dell'omicidio di Giorgiana Masi... gli inquirenti non sono sempre convinti di quanto dice, ma con le sue rivelazioni ottiene sempre nuovi benefici. Adesso Izzo si accusa di un altro omicidio, finora rimasto insoluto: quello di Rossella Corazzin, una ragazza friulana rapita e uccisa in Cadore.

Perché dopo 40 anni Izzo si "ricorda" di confessare un altro omicidio? Persino il suo difensore ha ammesso che quello che il suo assistito dice va sempre preso con le molle. Angelo Izzo, nel corso degli anni, ha dimostrato di essere un criminale incapace di ravvedersi o provare pentimento per i misfatti compiuti. Forse anche per la sua "espressione da pazzo" oltre alla cinica naturalezza con cui ha descritto i suoi delitti, Izzo ha fatto sempre credere che la sua violenza fosse quasi dovuta, naturale... parte inscindibile di sé.

Vale la pena prestare ascolto, ancora, ad un personaggio simile, privo di umanità e di pietà, guidato solo da una lucida e cinica necessità di soddisfare il suo desiderio di superiorità con l'unico talento a sua disposizione: uccidere? 

Certamente no, soprattutto oggi, in un periodo dove i ragazzi vivono di emulazione e, grazie alle serie televisive, finiscono pure per credere che mafiosi e camorristi, nel caso abbiano il ruolo di protagonisti, siano esempi da emulare!