Marchionne né santo né demone
Sergio Marchionne non sembra che ne abbia per molto, almeno stando alle scarne notizie che trapelano, ed è già partita la corsa alla santificazione o alla demonizzazione, a seconda dell'ideologia di chi spara commenti tanto per parlare.
Quindi cerchiamo di vedere le cose per quello che sono.
Marchionne non era un santo, era un uomo d'affari e affari ha fatto, per il bene suo, dell'azienda che lo pagava e anche dei dipendenti cui ha dato lavoro.
La ricchezza a beneficio di molti, che siano singoli idividui o istituzioni o società non si crea con le Ave Marie ma con la preparazione, la determinazione, la conoscenza, l'immaginazione, la capacità di vedere il futuro e anche con la spregiudicatezza.
Ha dovuto prendere anche decisioni impopolari, ma anche un chirurgo a volte è costretto a tagliarti una gamba per farti sopravvivere.
Quindi né santo né demone, solo un uomo capace che ha messo a frutto le sue capacità con risultati, alla fine, positivi per tutti, e probabilmente per se stesso in primis.
Per quanto mi riguarda, quando sarà il momento, mi toglierò il cappello come di deve fare sempre di fronte alla morte, ma con maggiore convinzione di quando lo si deve fare per la scomparsa di tanti quaquaraquà !