Quando inizia una storia d’amore si dovrebbe aprire un fuoco di sbarramento, con tutte le batterie possibili, per aprire un varco incolmabile nel cuore dell’oggetto del proprio desiderio.
Si cura il look, si cura la voce, si cura ogni dettaglio per far colpo e per non finire nel tritacarne del dimenticatoio.

Bene, Enrico Letta allora dimostra di non conoscere la strategia di conquista del cuore altrui o forse la conosce e non l’ha applicata.
Sarà forse che non crede veramente alla sua missione, oppure ha un’interesse superficiale per il compito affidatogli, quello di segretario del PD, non fidandosi a ragione dei compagni di navigazione.
Mi sarei, infatti, aspettato molto di più dal suo intervento in direzione nazionale.
Egli aveva un duplice compito: quello di convincere da un lato la platea della direzione del partito e dall’altro, quello più importante, di conquistare la platea della nazione intera.
Proprio in funzione di questo mi sarei aspettato un’intervento con un ampio respiro sui temi nazionali e sul compito del PD per il futuro.

I punti programmatici.
Al contrario Letta ha puntato tutto il suo discorso sull’elencare la strategia di sopravvivenza del partito.
Quello che caratterizza il suo intervento è solo quello di salvare la nave che sta affondando inesorabilmente.
E come il nuovo segretario pensa di riuscirci?
Il segretario punta tutto sull’allargamento della base elettorale del partito democratico, indirizzando un invito, da un lato ai giovani, estendendo il diritto di voto ai sedicenni, dall’altro, con lo jus soli, facendo l’occhiolino agli immigrati.
Mi sembra comunque davvero una strada impervia che, richiedendo delle riforme costituzionali, avrà tempi lunghissimi e sicuramente creerà grandi fratture all’interno del partito che lo divideranno ulteriormente.
Altri temi trattati e comunque collegati ai primi sono la lotta al “trasformismo parlamentare” e un nuovo metodo di elezione dei parlamentari, anche queste tutte riforme di natura costituzionale feconde a creare spaccature e divisioni.

Inutile dire che Letta non ha speso molte parole su un piano di rilancio della situazione economico sociale, in cui versa il paese, e questo indica solo che oramai il PD ha una sola prospettiva ed è solo interna a se stessa.

Le citazioni.
Molte le citazioni che Letta ha inserito nel suo discorso ma che nascondono una grande impreparazione o forse un non volersi esporre personalmente con le proprie idee. Mescolare Papa Francesco, Pirandello, Prodi, Manzoni e altri autori e non citare nessuno dei padri fondatori del partito mi sembra molto un vergognarsi delle proprie origini.

I convitati di pietra.
Il nuovo segretario, come ho già scritto, ha inoltre due macigni sulla sua scrivania, due ingombranti e pretenziosi convitati di pietra: l’alleanza con il M5S e il movimento delle Sardine che chiede di entrare a corte.

Due convitati, questi si, che se non risolti diventeranno l’iceberg che affonderà definitivamente il Titanic PD, con il suo comandante, chiudendo così definitivamente l’esperienza social-comunista in Italia.