Politica
Al Senato è in discussione la legge sulle unioni civili. Uno dei punti "caldi" è la possibilità di estendere la cosiddetta stepchild adoption, cioè l’adozione del figlio del partner che è già prevista dal nostro codice, anche alle coppie unite unite civilmente. La questione è diventata un problema perché tale provvedimento con la nuova legge verrebbe implicitamente esteso non solo alle coppie eterosessuali, ma anche alle coppie omosessuali.
Per non creare fibrillazioni nella maggioranza, che vede alfaniani ed esuli NCD contrari al provvedimento, il PD ha lasciato ai propri parlamentari libertà di coscienza.
Una trentina di senatori del Parito Democratico, contrari alla stepchild adoption, si sono riuniti per discutere il da farsi ed avrebbero deciso di votare contro il disegno di legge (delle unioni civili) nel suo complesso, nel caso in cui l'articolo relativo alla stepchild adoption venisse approvato. Il condizionale è d'obbligo perché la notizia è un'indiscrezione del sito gay.it che ha pubblicato la foto e l'elenco dei senatori che sarebbero contrari.
Alcuni di loro sono poi stati contattati sempre dalla redazione di gay.it per avere conferma se l'indiscrezione fosse vera o falsa. Molti di loro si sono rifiutati di rispondere, altri hanno dato risposte evasive e per nulla chiarificatrici.
In compenso, tutti hanno protestato per il fatto che i loro nomi fossero stati pubblicati ed associati a tale intenzione di voto. Per quale motivo dei parlamentari dovrebbero nascondere le loro intenzioni di voto su una legge che riguarda i diritti civili delle persone? Se loro sono rappresentanti del popolo, è normale che il popolo sappia che cosa pensano riguardo ad un problema tanto dibattuto, in modo tale che, alle prossime elezioni, possano decidere se riconfermare il voto, se non a loro considerando la legge elettorale, almeno al partito.
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