Il bilancio delle vittime dell'offensiva israeliana in corso nella città di Tulkarem e nel suo campo profughi dall'alba, di cui sono state danneggiate e distrutte abitazioni e infrastrutture, è salito a cinque in seguito all'uccisione di un giovane palestinese avvenuata questa sera. Il Ministero della Sanità di Ramallah ha annunciato l'uccisione del 22enne Ashraf Ahmad Yasin dopo che i soldati israeliani avevano aperto il fuoco sulla sua auto, ferendo altre due persone, tra cui il fratello di 13 anni. Come è ormai da tempo prassi, il morale esercito israeliano ha impedito alle ambulanze di prestare immediato soccorso alle vittime. Questa mattina, sempre nel campo profughi di Tulkarem, altri quattro civili erano stati uccisi e altri feriti, alcuni dei quali gravemente, in un attacco di droni israeliani.Nel frattempo, un giornalista della TV palestinese, Ihab al-Dmairi, ha detto al corrispondente della WAFA che diversi soldati lo hanno aggredito mentre stava trasmettendo in diretta televisiva; gli hanno strappato il microfono, lo hanno costretto ad alzare le mani e a stare contro un muro, e lo hanno perquisito prima di picchiarlo con il calcio dei fucili e prenderlo a calci con gli stivali da combattimento. Ha aggiunto che i soldati lo hanno interrogato provocatoriamente, gli hanno portato via il cellulare e hanno ispezionato i suoi effetti personali, con il pretesto che si trovava in una zona vietata. Ha detto che i soldati hanno molestato anche altri giornalisti e hanno minacciato di sparargli, inclusa la giornalista Fayhaa Khanfar, che è stata minacciata più di una volta e le è stato portato via il telefono. L'IDF ha anche aperto il fuoco contro il veicolo di un cameraman che lavora per la TV Palestinese.

L'offensiva israeliana in corso contro la città di Tulkarem, iniziata all'alba di oggi, ha causato la massiccia distruzione di strade, infrastrutture ed abitazioni. Secondo il corrispondente della WAFA, sono decine le case dei residenti perquisite e trasformate in basi militari dopo aver costretto bambini e donne ad andarsene. Durante la brutale offensiva sono state segnalate numerose distruzioni di edifici privati e pubblici, tra cui la moschea di al-Salam. Nel frattempo, le forze israeliane, accompagnate dai bulldozer, hanno preso d'assalto anche il campo profughi di Nour Shams, a est della città di Tulkarem, e anche lì hanno iniziato a demolire e distruggere infrastrutture, edifici e negozi commerciali. Secondo quanto riferito, decine di palestinesi sono stati arrestati durante l'offensiva militare e sottoposti a interrogatori all'interno degli edifici trasformati in avamposti militari dai soldati israeliani. Anche due paramedici della Mezzaluna Rossa Palestinese (PCR) sono rimasti feriti dalle schegge di proiettili durante l'offensiva.

Dopo aver riportato la corrispondenza dell'agenzia WAFA, viene da chiedersi quale sia il motivo che giustifichi, dal punto di vista del diritto internazionale questo e gli altri attacchi che dal 7 ottobre l'esercito israeliano e i coloni israeliani effettuano contro i palestinesi nei Territori Occupati.

Non lo spiegano neppure i leader e i politici dei Paesi occidentali che, insieme alla stampa serva al soldo del sionismo, fanno finta di ignorare quello che sta accadendo "anche" in Cisgiordania.

Ma in fondo non potrebbe essere altrimenti da parte di gente che ha lo stomaco per sostenere che Israele ha il diritto di assassinare a Gaza 24.448 persone e di ferirne 61.154... un genocidio che, in base a quanto hanno finora dichiarato, sarebbe inesistente e che, comunque, è sufficiente sia perpetrato con "moderazione".