Esteri

Tre perdite di gas registrate dai gasdotti Nord Stream 1 e 2: sabotaggio?

Sono tre le fughe di gas che nel Mar Baltico  stanno interessando i gasdotti Nord Stream 1 e 2, che dalla Russia arrivano fino alla Germania, in base a quanto annunciato oggi dai governi danese e svedese. 

È  vero. I due gasdotti non stanno pompando gas in Europa, ma questo non significa che non be siano però pieni. Ed è per l'appunto quello il gas che sta fuoriuscendo e che sta ribollendo nel Baltico, generando sulla sua superficie delle aree concentriche che vanno dai 200 ai 1.000 metri di diametro, che possono causare un grave rischio per le navi che incautamente le dovessero attraversare, perché la loro galleggiabilità non sarebbe più garantita. 

Inoltre, non è neppure escluso il pericolo di esplosioni.

I tecnici interessati alla manutenzione del Nord Stream 2 (parallelo all'1 ma mai entrato in funzione) sono stati i primi a lanciare l'allarme per una perdita di pressione nel gasdotto. Ciò ha portato le autorità danesi a dichiarare lo stato di allerta per le navi nella zona in modo che evitino l'area vicino all'isola di Bornholm. Successivamente, anche l'Autorità marittima svedese ha emesso un'allerta analoga per due fughe di gas che stavolta, invece, riguardano  il Nord Stream 1.

Impossibile dire, finora, in quanto tempo le due fuoriusciste di gas potranno essere riparate.

Quello di cui comunque tutti sembrano esser certi è il fatto che tali perdite che interessano due diversi gasdotti, paralleli sì ma anche tra loro distanti, non possano esser considerate casuali. Così Danimarca, Svezia, Polonia Slovacchia e la stessa Russia non escludono l'ipotesi di un sabotaggio, senza però fornirne le prove e, soprattutto, senza indicarne la responsabilità.

Nessuno scrupolo, invece, da parte dell'Ucraina che accusa Mosca di aver sabotato i due gasdotti, senza però precisare come, per creare pressione e confusione in Europa, dove i prezzi del gas regolati dalle contrattazioni in Olanda hanno già ripreso a salire.

Ultima curiosità è che le fughe di gas sono state registrate nel giorno in cui Polonia, Norvegia e Danimarca hanno inaugurato un nuovo gasdotto, il Baltic Pipe, che dalla Norvegia raggiunge la Polonia, consentendo a Varsavia di poter ricevere 10 miliardi di metri cubi di gas all'anno.


Aggiornamento.

Secondo quanto dichiarato all'emittente pubblica SVT dal sismologo svedese Bjorn, docente dell'università di Uppsala, i sismografi in Svezia e Danimarca hanno rilevato nell'area corrispondente alle perdite nei gasdotti Nord Stream 1 e 2 delle attività associkabili ad esplosioni sottomarine.

"Non c'è dubbio che si trattasse di esplosioni", ha detto Lund. La prima esplosione rilevata è stata registrata alle 02:03 e la seconda alle 19:04 (ora della Svezia) di lunedì.

Autore Federico Mattei
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