Québec City, lo spettro dell'islamofobia dietro la strage alla moschea
Sei morti e otto feriti, questo è il bilancio della sparatoria avvenuta nel Québec City Islamic Cultural Centre durante la preghiera serale dei fedeli islamici.
Ferma la condanna del premier canadese Justin Trudeau e delle massime cariche dello stato del Québec.
La guida spirituale della comunità islamica a capo della moschea, Mohamed Yangui, che non era presente al momento della strage, ha espresso tutta la sua incredulità per l'accaduto definendolo una barbarie.
Per le responsabilità, c'è chi punta il dito contro l'estrema destra locale, che in passato ha minacciato di morte i collaboratori delle organizzazioni che si occupano dei migranti.
Ancora ignota, tuttavia, l'identità delle due persone sospettate della strage e fermate dalla polizia canadese.