Il dizionario Treccani della lingua italiana etichetta come complice chiunque prenda parte, attiva o secondaria, con altri nell’esecuzione di un’azione criminosa o moralmente riprovevole”.

Mentre il Codice Penale specifica in modo chiaro e definitivo che è da considerare complice colui che presta aiuto o fornisce supporto materiale o morale all’autore per la realizzazione del reato”.

Dopo aver lette e rilette queste inequivocabili parole, non si può non pensare alle troppe complicità di quei sedicenti governi democratici che, in occidente, si sono resi responsabili di supportare moralmente e materialmente lo scempio compiuto nella striscia di Gaza dalle IDF.

USA ed UE, ad esempio, si sono comportati da complici morali di Netanyahu ripetendo con monotonia e senza riserve il generico slogan “Israele ha diritto di difendersi”, senza preoccuparsi di indicare quali fossero i diritti ed i limiti delle azioni di difesa che Tel Aviv avrebbe dovuto rispettare. 

Una complicità morale che si è resa ancora più intollerabile quando USA ed i Paesi dell’UE si sono dimostrati cinici ed indifferenti di fronte all’eccidio di bambini e civili palestinesi commesso a Gaza dalle IDF bombardando e cannoneggiando in modo indiscriminato edifici civili, ospedali, scuole, luoghi religiosi.

Una indifferenza disgustosa che USA ed UE hanno confermata ancor più assistendo con noncuranza alla negazione, da parte israeliana, dell’accesso umanitario nella striscia di Gaza di viveri, acqua, medicinali, combustibili, con l’intento di drammatizzare le già inaccettabili condizioni di sopravvivenza della popolazione palestinese.

A nulla sono valsi i ripetuti appelli dell’ONU di fare pressione su Tel Aviv perché rispettasse il diritto internazionale ed il diritto umanitario; appelli che USA ed i Paesi dell’UE hanno volutamente ignorati limitandosi a ripetere come un mantra “Israele ha diritto di difendersi”.

Qualcuno ricorda, per esempio, se e quando il governo Meloni abbia manifestata angoscia per le decine di migliaia di bambini palestinesi sterminati e deturpati dalle bombe occidentali?

Già, le bombe occidentali!!! 

Si, perché Usa ed alcuni Paesi dell’UE non si sono limitati ad essere complici morali dei crimini israeliani, ma si sono resi complici materiali di quei crimini, partecipando di fatto allo sterminio dei palestinesi.

Gli Usa, storici alleati di Tel Aviv, da sempre primo e più importante fornitore di armamenti di Israele sono diventati autentici protagonisti dell’aggressione alla striscia di Gaza con miliardi e miliardi di dollari in bombe ad alto potenziale, missili, munizioni ed armi di ogni tipo.

Anche la Germania, giustificando il suo sostegno ad Israele come riscatto morale dell’olocausto, ha continuato a supportare Tel Aviv come secondo fornitore di armamenti, vagheggiando così di riscattarsi dallo sterminio degli ebrei di 80 anni fa con la partecipazione oggi all’eccidio del popolo palestinese.

Tra l’altro proprio la Germania, nel 2024, è stata denunziata alla Corte Penale Internazionale de L’Aia dal Nicaragua perché responsabile, con la fornitura di armi, di favorire il genocidio a Gaza. 

L’Italia, come terzo fornitore di armamenti, è anche lei complice materiale di Israele giustificandosi, ipocritamente, con la scusa che queste forniture farebbero parte di accordi stipulati prima del 7 ottobre 2023.

Per contro, avendo deciso di sospendere, dopo il 7 ottobre, le forniture di armi a Tel Aviv si sono rifiutati di essere complici di Israele nella aggressione alla striscia di Gaza, la Spagna, la Francia, i Paesi Bassi, la Gran Bretagna ed il Canada.

Possiamo facilmente immaginare quanto lavoro si abbatterebbe sulla Corte Penale Internazionale se a qualcuno saltasse la mosca al naso e decidesse di denunziare per violazione del diritto internazionale e del diritto umanitario, tutti questi complici di Benjamin Netanyahu!