Il senatore dem Enrico Borghi si getta tra le braccia di Renzi: evviva...
È alquanto paradossale il modo in cui viene commentato sia dal Pd che dai media il passaggio del senatore piemontese Enrico Borghi dal Partito Democratico a Italia Viva, ultimo prodotto del mercato cui gli elettori devono assistere inerti ad ogni legislatura.
Il capogruppo Pd a Palazzo Madama, Francesco Boccia si è detto amareggiato sul piano personale e deluso sul piano politico: "Mi sembra che il miglior commento lo abbia fatto il gruppo dirigente del Pd del suo territorio. Personalmente - ha dichiarato Boccia - penso che non siamo in Parlamento a rappresentare solo noi stessi. E sinceramente non vedo le ragioni che motivino la sua scelta, né nel merito, né nel metodo. Si discute, ci si confronta, ci sono sensibilità diverse, ma il Pd è una grande comunità. Come con tutte le senatrici e i senatori del gruppo avevo avuto un colloquio personale con lui, per ragionare del suo lavoro nel Copasir e per capire quali altri impegni potessero esserci per lui".
Invece, i media, il passaggio di Borghi da un partito come il PD dato quasi al 22% (in crescita) ad un partito come Italia Viva, dato ora intorno al 2% (in dissoluzione) sarebbe l'antipasto di una imminente dissoluzione dei dem con i cosiddetti cattolici pronti sui blocchi di partenza a catapultarsi, non è ben chiaro dove, forse tra le braccia di Renzi o in quelle di Calenda.
In realtà, la dipartita (politica) di uno come Borghi da un qualsiasi partito che voglia ripulire la propria immagine dovrebbe essere saluta a festa. Il perché? Per capirlo è sufficiente ascoltare le motivazioni addotte dallo stesso Borghi a giustificazione della sua scelta:
Se il neo senatore renziano avesse detto "tarapia tapioco come se fosse antani, con la supercazzola prematurata con lo scappellamento a destra", avrebbe fatto miglior figura e sarebbe stato molto più credibile.
Il Borghi aveva la possibilità di vendere la sua presenza nel Copasir e Renzi aveva interesse ad acquistarla... il tutto politicamente, s'intende. Sulla base di questo mercato, il cui prezzo (politicamente s'intende) non è dato sapere, si è conclusa la trattativa.
Ma se il PD perde soggetti simili non deve certo disperarsi, bensì fare capriole di gioia e accender ceri di ringraziamento, perché vuol dire che il processo di "ripulitura" del partito per renderlo spendibile come forza di sinistra agli elettori sta procedendo nel migliore dei modi.
È vero... Borghi viene meno all'impegno con chi lo ha votato alle elezioni politiche solo pochi mesi fa, ma è altrettanto vero che Elly Schlein è stata eletta segretaria del partito proprio per epurarlo da gente simile.
Quindi perché rammaricarsi quando invece c'è da festeggiare?