Chi è causa del suo male pianga se stesso
Da Berlusconi a Renzi, passando per Prodi e Monti, questa è l'Italia del nulla. Una classe politica ottusa e miope, incapace di una visione gestionale, che non possiede né un metodo di lavoro, né un programma compatibile con le reali necessità di un paese.
Non voglio né sentire, né vedere, né sapere.
Mi sono ripromesso di mantenere le distanze dall'ennesima sciagura, che comunque non sarà solo l'ultima, ma che, purtroppo, precede altre che verranno. Non voglio rivivere quello che ho già vissuto troppe volte, da quando ero bambino con la tragedia del Vajont a tutte le altre calamità che si sono abbattute, successivamente, su questo paese, complice l'uomo, autore di un perenne assassinio premeditato.
No, non voglio più assistere a questa rappresentazione teatrale, un dramma il cui copione è sempre lo stesso, mi sembra di essere in un sogno, in cui ritorna costantemente lo stesso incubo ossessionante.
La profusione delle immagini delle vittime che si estraggono dalle macerie in uno sfondo di sassi e polvere, riproposte dai vari TG televisivi, dai programmi di approfondimento, dai giornali cartacei, da quelli su web. L'informazione è il sale nella vita democratica di un paese!
Poi è la volta del Primo Ministro di turno, con l'aria affranta e le solite frasi ad effetto, unitamente agli altri esponenti del governo, rassicura la popolazione, vittima della calamità del momento, alla quale verrà data tutta l'assistenza necessaria, e che presto tutto verrà ricostruito.
Naturalmente i colpevoli, che hanno causato queste morti, saranno perseguiti e meriteranno di espiare le loro pene. Non può mancare, la madre di tutti i programmi televisivi, Porta a Porta, con il primo piano della faccia di Bruno Vespa, che dovrebbe essere prestata ad un dramma dell'antica Grecia, che parla dei soliti morti, nelle solite scuole, finite di costruire da qualche anno e che sono collassate.
Il dramma di questi giorni non è solo il dramma del terremoto che abbiamo davanti agli occhi, è anche il dramma di un paese con una classe politica incapace, disonesta intellettualmente, una classe politica inutile, anzi dannosa.
E mi viene spontaneo chiedermi perché una popolazione, come quella italica, capace di esprime individualità di altissimo livello in tutti i campi della nostra società ,non sia in grado di partorire, anche in quello del mondo politico, quelle eccellenze che servirebbero a questo paese per uscire dalle sabbie mobili in cui si trova.
Non so darmi una risposta, tranne quella della solita metafora, in cui la mela marcia fa marcire le altre mele buone che sono nello stesso cesto.
Purtroppo, la classe politica espressa è paragonabile a questa mela marcia, il popolo però non è da meno, perché, essendo dentro allo stesso cesto, è in via di putrefazione.