La malattia è una situazione in cui lo stato di benessere mentale o fisico è interrotto.

Lo stress è una situazione mentale o fisica patologica derivante da una serie di stimoli nocivi.

Gli stimoli nocivi possono sorgere dall’interno dell’organismo o dall’ambiente esterno.

La reazione di un individuo ad una fonte di stress è soggettiva, e dipende dalla cultura, dalla religione, dallo stato sociale dalle esperienze pregresse.

I meccanismi di difesa messi in atto dalle persone per difendersi dallo stress sono di due tipi, uno è di tipo cognitivo es. intellettualizzazione, regressione, negazione, proiezione; e l’altro è di tipo comportamentale es. aggressività, disperazione, depressione, ansietà.

Le reazioni anti stress messe in atto dagli operatori sono di tipo comportamentale es. indifferenza, irritazione, eccessiva preoccupazione, stanchezza.

Le reazioni anti stress messe in atto dal malato sono: rabbia, disperazione, ansia, razionalizzazione dei problemi, proiezione dei problemi, rassegnazione.

Quando c’è in atto una malattia prima che saturi di stress il nostro organismo o la nostra mente, noi possiamo agire su diversi punti della linea che congiunge la patologia allo stress: tessuto sociale, aspettative, tempo, affetti, esperienze, sostegni.

Relazione d’aiuto: è una azione ed un atteggiamento delle professioni d’aiuto atte a porre i pazienti nelle condizioni idonee per enfatizzare e promuovere le risorse personali del soggetto.
Le caratteristiche principali della relazione d’aiuto sono: l’empatia, l’autenticità e il rispetto totale della persona, la professionalità tecnica e scientifica delle proprie azioni.

L’accompagnamento alla morte è un processo infermieristico che consiste nell’accettare i propri limiti e la propria impotenza di fronte alla forza della natura.
Gli atteggiamenti sono: offrire la propria presenza, dare un contatto fisico, offrire ascolto, condividere pensieri, creare una atmosfera calma e serena.
E’ importante non avere atteggiamenti di disperazione verso il malato ed i famigliari, di enfatizzare speranze illusorie, di attuare congiure del silenzio.