«Mai prendersi troppo sul serio, perché senza ironia non c’è umanità!» Lo dichiara Beppe Grillo a commento del video del suo intervento sul palco di Italia 5 Stelle, tenuto domenica a Roma, al Circo Massimo.
Intervento in cui, il comico genovese fondatore del Movimento 5 Stelle, ha tra l'altro auspicato la necessità di limitare i poteri del Capo dello Stato: «Noi dobbiamo riformare il ruolo del presidente della Repubblica. Nomina 5 senatori a vita, è capo delle Forze armate e del Csm. Bisogna togliere questi poteri. Non è più in sintonia col nostro modo di pensare».
È l'ultima frase ad impressionare più delle altre. Frase che va letta nel contesto attuale della politica italiana e va "tradotta" in questi termini: «Mattarella sta ostacolando il nostro Governo: deve smetterla o troveremo il modo di farlo da parte.»
Il modo di pensare dei 5 Stelle (e della Lega) è di avere un presidente della Repubblica che non rappresenti loro un costante memento alle loro mancanze, al fatto di essersi fatti sedurre dal potere a dal credere di essere diventati dei sovrani assoluti cui tutto è concesso, con la scusa di soddisfare le presunte necessità del popolo, per poter invece promuovere la loro immagine.
E quanto sopra riportato è riferibile solo ai richiami pubblici di Mattarella. È lecito pensare che a tali richiami se ne siano accompagnati altri che hanno ripreso Lega e 5 Stelle in relazione a decisioni, annunci, decreti e leggi da loro presentati o anticipati.
Così, il battitore libero del Movimento Beppe Grillo ha inviato un messaggio per il futuro, in puro stile mafioso, al presidente della Repubblica Mattarella: non ci ostacolare oppure possiamo arrivare a cambiare la Costituzione.
I politici del cambiamento, che hanno salutato, abbracciato e baciato Grillo, hanno affidato al devoto garante del Governo, la marionetta pugliese Giuseppe Conte, il compito di dissociarsi, ma senza esagerare, da tale affermazione. Ed allora ecco che Conte ha ricordato che modificare il ruolo di garanzia affidato dalla Costituzione al Capo dello Stato non è nel contratto di Governo.
Adesso, stiamo più sereni? Non tanto, perché abbiamo avuto conferma che questa accozzaglia di incompetenti che ha sostituito al Governo del Paese la precedente accozzaglia di inconsapevoli e opportunisti non sta certo pensando a rispettare il dettato costituzionale, quanto a soddisfare la propria sete di affermazione, mascherata da un apparente interesse per i bisogni del popolo. Ma, invece di soddisfarne le vere esigenze con provvedimenti seri, viene "distratto" proponendo di volta in volta un nemico su cui può sfogare la propria rabbia e la propria frustrazione.
E tutto questo ci è offerto da coloro che all'inizio della scorsa legislatura si erano asserragliati nell'Aula della Camera per leggere a turno i contenuti della Costituzione, perché volevano dimostrare di esserne i paladini.