E già siamo ai piccoli scontri. Ma d'altra parte è esattamente ciò che racconto da anni. La politica è altra cosa rispetto alla medicina. Anzi la Politica e i politici spesso "semplici diplomati o comunque non esperti in medicina"  dovrebbero ascoltare prima la scienza medica e poi agire o meglio anche solo parlare.

Per non fare questo ci ritroviamo le grosse problematiche, come ad esempio l'ex Ilva a Taranto, i problemi di Augusta, della Basilicata, degli aeroporti di Salerno e Firenze... che sembrano non tenere conto delle varie raccomandazioni del mondo scientifico. 

Il problema dei medici e dei migranti sulla nave è senz'altro spinoso, ma vogliamo per caso aprire un fascicolo contro il giudizio dei medici?

Poi non raccontiamo alla gente che i medici vanno via e che l'Italia sta perdendo cervelli! 

Forse sono molti i politici a non avere davvero più il polso esatto del confine tra scienza e politica. Si circondassero piuttosto di consulenti scientifici che conoscono i problemi dell'Italia e non di "filosofi della medicina o peggio di pseudo competenti filosofi da porta a porta". 

È di ieri la dichiarazione del presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso dell'assemblea con i gruppi parlamentari di FdI, in cui ha affermato: "Sui giornali ho letto stamattina titoli surreali, distanti dalla realtà. Ad esempio non è dipesa dal governo la decisione dell'autorità sanitaria di far sbarcare tutti i migranti presenti sulle navi Ong, dichiarandoli fragili sulla base di possibili rischi di problemi psicologici. Scelta, quella dell'autorità sanitaria, che abbiamo trovato bizzarra".

Sono stati i medici, per la Meloni, a far sbarcare i migranti. Se era per lei, invece...

L'affermazione non è passata inosservata e non è per nulla piaciuta ai medici. Così l'ha commentata all'Ansa il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli:

"La medicina è cosa diversa dalla politica. Bisogna rispettare l'operato dei medici, che hanno agito in scienza e coscienza. Nel momento in cui si fa fare una valutazione da parte dei medici, è chiaro che si risponde ai criteri della medicina e la medicina non può essere considerata una questione politica. Se i colleghi sono intervenuti, hanno valutato il livello di fragilità delle persone secondo le regole della professione medica, ed ogni professionista è autonomo, libero e non deve subire costrizioni o condizionamenti.Se la politica vuole intervenire, deve farlo attraverso i suoi strumenti, ovvero le leggi ed i decreti e al presidente Meloni rispondo dicendo che si rispettino le decisioni che i sanitari hanno preso perché la valutazione dello stato di salute è cosa diversa dalle scelte politiche in tema di migranti".