I tromboni trombati
A partire dal capostipite Adinolfi, trombone di nome e di fatto anche l'ineffabile Paragone e la fanciulla Cunial, non sono riusciti a superare la soglia di sbarramento e pertanto non avremo il (dis)piacere di vederceli seduti in Parlamento, condannati ai giardinetti insieme al duro e puro Marco Rizzo e a qualche altro che non vale nemmeno la pena di nominare.
Chi ha votato per questa gente non si sa bene da quali turbe psichiche sia agitato, hanno sprecato inutilmente la facoltà data loro dalla democrazia di votare per chi si vuole, diritto sacrosanto, certamente, ma il cui esercizio non dovrebbe escludere il ricorso ad un minimo di intelligenza.
Che senso ha avuto mandare a puttane il diritto/dovere di voto esprimendosi a favore di personaggi più che altro pittoreschi, balzati per lo più alle immeritate cronache grazie ad una sconsiderata e cialtronesca campagna contro l'obbligo vaccinale (che ha anche provocato non pochi decessi tra i loro altrettanto sconsiderati seguaci) e un'altra, ancor peggiore, dominata da strizzatine d'occhio ad un brigante internazionale di nome Putin.
Francamente non saprei indicare come, ma penso che un qualche modo di disputare "qualifiche" prima di correre la "gara" per escludere a priori gli inutili tromboni, lo si dovrebbe trovare.
Oggi ci troviamo con in testa gli ex missini, non è piacevole, almeno dal punto di vista di chi scrive, ma se non altro, chi li ha votati ha la speranza di veder realizzato un qualche vantaggio personale, cosa che denota un egoismo di fondo, ma che umanamente si può concepire.
Staremo a vedere Giorgia che cosa farà e quanto riuscirà a durare.