Venerdì, in un post sul proprio blog, il co-fondatore di Kaspersky Lab, Eugene Kaspersky, ha rivelato che a partire dallo scorso gennaio Twitter ha bandito dal proprio sito qualsiasi pubblicità da parte della società russa.

Kaspersky Lab vende prodotti per la sicurezza informatica e a partire dalla seconda metà dello scorso anno l'amministrazione Trump ne ha vietato l'uso e imposto la rimozione dai computer di enti e strutture governative, con il sospetto che quei software potessero essere utilizzati come "cavallo di Troia" per attività di spionaggio da parte di Mosca.

Kaspersky ha sempre negato l'accusa, e si è appellato a un tribunale federale statunitense per rimuovere il divieto, aggiungendo di essere disponibile a rendere trasparente il codice dei suoi prodotti perché venga analizzato.

Il divieto di pubblicità imposto a Kaspersky Lab da parte di Twitter segue quello imposto, già nello scorso ottobre, ai media russi Russia Today e Sputnik, accusati di aver interferito nelle elezioni americane del 2016.

Twitter ha confermato ieri, a sua volta, il divieto, motivandolo con il fatto che il modello di business della società di sicurezza informatica è in conflitto con le regole pubblicitarie, richiamandosi alle decisioni del governo Usa secondo cui Kaspersky ha legami con le agenzie di intelligence russe.

«Non abbiamo violato alcuna regola scritta o non scritta- ha dichiarato Eugene Kaspersky - e il nostro modello di business è semplicemente lo stesso modello di business utilizzato nell'intero settore della sicurezza informatica: forniamo agli utenti prodotti e servizi per cui veniamo pagati. Niente di più.»