Tutto è pronto al cosmodromo di Bajkonur in Kazakistan per il via alla missione ExoMars, uno dei più entusiasmanti programmi di ricerca spaziale, realizzato dall'ESA, l'agenzia spaziale europea, in collaborazione con la russa Roscosmos.

Alle 10.31 di lunedì 14 marzo, un vettore russo Proton porterà alla volta di Marte una sonda denominata TGO (Trace Gas Orbiter), insieme ad un modulo EDM (Entry Descent Module), cui è stato dato il nome di Schiaparelli.

Gli obiettivi principali di questa missione sono quelli di verificare la presenza, nell'atmosfera del Pianeta Rosso, di tracce di metano e di altri gas, una indicazione di sia pur semplici forme di vita, e di testare tecnologie per l'atterraggio controllato ed il successivo spostamento di un veicolo sulla superficie marziana.

Due attività, quest'ultime, che, mai prima d'ora, l'ESA ha condotto in maniera completamente autonoma, come questa volta. Anche precedenti tentativi di invio di sonde su Marte da parte della Russia sono stati caratterizzati da una lunga serie di insuccessi.

Grazie alla posizione particolarmente favorevole di Marte rispetto alla Terra, la durata del viaggio sarà relativamente breve. L'arrivo nell'orbita marziana è previsto per il prossimo mese di ottobre.

Tre giorni prima di entrare nell'atmosfera di Marte la sonda TGO espellerà, in direzione del Pianeta Rosso, il modulo Schiaparelli, che penetrerà nell'atmosfera marziana ad una velocità di 21 mila km/ora. 

Schiaparelli, dopo l'atterraggio, disporrà di appena quattro sol (la durata del giorno marziano, più lungo di quello terrestre di circa 40 minuti), per effettuare una serie di misurazioni, relative alla quantità di polvere nell'aria (l'atterraggio è previsto nella stagione delle tempeste), le condizioni meteorologiche, l'elettricità nell'aria, oltre a prelevare campioni dal sottosuolo fino ad una profondità di circa 2 metri e mezzo.

I dati raccolti saranno inviati alla sonda orbitante, che a sua volta provvederà a spedirli sulla Terra. Poi, le batterie si scaricheranno e Schiaparelli non sarà più operativo. Sembra uno grosso spreco inviare un modulo che ha un'attività così limitata, ma, in realtà, il suo compito è prevalentemente quello di riuscire ad effettuare un atterraggio morbido sulla superficie di Marte.

La TGO entrerà in un'orbita ellittica intorno a Marte, per penetrare nell'atmosfera ed assestarsi su un'orbita circolare, ad un'altezza di circa 400 km. dalla superficie. La fase di assestamento sarà un processo particolarmente lungo, dato che richiederà all'incirca un anno, durante il quale la sonda orbiterà intorno al pianeta in orbite sempre più ravvicinate.

Questa è stata una scelta dell'agenzia spaziale europea. Infatti, la sonda avrebbe potuto essere rallentata mediante l'utilizzo di razzi frenanti, ma questo avrebbe richiesto l'impiego di carburante, che l'avrebbe resa più pesante e avrebbe, comunque, aumentato i costi della missione.

Si è deciso, quindi, di optare per il cosiddetto aerobraking, cioè la riduzione graduale della velocità ottenuta sfruttando la frizione dei pannelli solari con la pur rarefatta atmosfera marziana.

Le scadenze principali della missione sono il 16 ottobre, giorno in cui la sonda TGO entra nell'orbita di Marte ed espellerà Schiaparelli, che, una volta atterrato, inizierà i suoi rilevamenti, che dureranno fino al 23. A gennaio 2017 inizierà la fase di aerobraking della TGO, che terminerà nel dicembre dello stesso anno e porterà la sonda ad un'altitudine di 400 km. A questo punto cominceranno le misurazioni. La fine della missione è prevista per il dicembre 2022.

Il lancio può essere seguito in diretta.