Ricordo un mio amico negli anni 90 che frequentava i corsi di astronomia all'università di Bologna.

Come un po' tutti, una difficoltà di studio riguardava la memorizzazione degli oggetti planetari e cosmici. Messier, Sky Atlas, e varie: i cataloghi, una volta cartacei, ora web, delle realtà dell'universo, che sono l'equivalente della sistematica degli esseri viventi e dei minerali nelle scienze naturali e in quelle della Terra. Uno sforzo mnemonico identificativo notevolissimo.

A questo si aggiunge il fosco quadro di un universo non proprio tanto armonico ed equilibrato datoci dalla radioastronomia contemporanea (il "cosmo violento" di Margherita Hack). La foto in questione di cui tratta la news della NASA.

Sembra incredibile, ma i progressi della fotografia spaziale possono risultare un input psicologico per la ricerca e allargare i nostri orizzonti di convinzioni. In questa galassia fotografata da Hubble: aloni di gas colorati, fenomeni di dinamica evolutiva stellare, tracce varie spettroscopiche rilevabili visivamente (impensabili da visualizzare con le vecchie tecnologie fino a pochi decenni fa.

Ma il tutto altro non è il risultato del cosmo ordinato di Aristotele o dell'Acquinate. In questi bellissimi colori, screen e streaming di immagini digitali quasi psichedeliche o lisergiche, non c'è la decantata Astral Peace delle varie correnti Hippies e New Age della fine secolo scorsa. Ma...

C'è proprio in queste foto e il loro fascino, le reazioni e dinamiche stellari, galattiche, planetarie, della continua trasformazione in senso fisico e geospaziale degli oggetti dell'universo. Ovvero, lo spazio cosmico violento che ci si è presentato scientificamente dalle osservazioni e ricerche dagli anni 80 ad oggi. Che di certo, anche in questo fosco aspetto, non è la noiosa sistematica e classificazione dei cataloghi astronomici studiati per decenni nelle aule di università e centri  studi.

Grazie, Hubble e tecniche avanzate di cam, fotografiche, telerilevamento, per averci fatto capire questo. La bellezza si può nascondere anche nella furia crudele e meccanicista del creato. 



Crediti immagine: Nasa, Hubble Space Telescope