Lo scorso 8 Agosto, Luigi Di Maio, in qualità di ministro dello Sviluppo, faceva sapere ai media di essersi rivolto all'Avvocatura dello Stato con la richiesta di esprimere il proprio parere in merito a "possibili anomalie relative alla procedura di gara per il trasferimento a terzi dei complessi industriali facenti capo alle società del gruppo ILVA in amministrazione straordinaria".

Secondo quanto anticipano oggi alcune fonti stampa, già ieri al ministero è stato fatto pervenire il parere dell'Avvocatura che ha dichiarato che nella gara relativa alla vendita degli impianti dell'Ilva, che si è aggiudicata ArcelorMittal, non ci sono stati vizi tali da richiederne l’annullamento in autotutela.

L'Avvocatura ha rilevato nella procedura di vendita qualche imperfezione, ma niente di così grave o importante da pregiudicarne la validità.

La decisione per un eventuale annullamento della vendita viene comunque lasciata al governo.

Il ministro dello Sviluppo economico, che avrebbe dovuto dare un parere definitivo su come risolvere il dossier Ilva in questa settimana, aveva fatto sapere di aver procrastinato al 15 settembre qualsiasi decisione.

In ogni caso, Di Maio non potrà addossare all'Avvocatura dello Stato l'annullamento della vendita e un nuovo bando per l'assegnazione degli impianti di Genova e Taranto. Adesso sarà solo sua la responsabilità di formalizzare il passaggio dell'Ilva ad ArcelorMittal oppure di annullare tutto... ma in quel caso che ne sarà dell'Ilva e della produzione di acciaio in Italia?