Ci sono immagini che parlano da sole. A guardarle lasciano il segno. Stato di Akwa Ibom, cittadina di Uyo, sud della Nigeria. Un bambino di due anni, nudo, pelle e ossa, sporco e con la pancia gonfia perché piena di vermi reclina con le ultime forze la sua testa nel tentativo di bere un sorso d’acqua offertogli dal braccio tatuato della cooperante danese Anja Ringgren Loven.