Scienza e Tecnologia

Ossigeno su Marte sufficiente per microbi e spugne

La NASA conclude, da un suo studio basato sulla presenza effettiva di gas ossigeno sul pianeta rosso, che microbi e spugne, ove presenti sul Marte, potrebbero anche viverci. Il modello è una semplice simulazione, infatti non si hanno prove conclusive sulle reali condizioni del terreno, ambientali, di concentrazione di ossigeno, temperatura ed esposizione alle radiazioni.

Il modello deriva dal fatto ben noto che i primi eroi della Terra furono i microbi, che 2,7 miliardi di anni produssero ossigeno per la nostra atmosfera (i c.d. cianobatteri, che vivevano negli oceani ed erano capaci di fotosintesi).

L’acqua salata e l'ossigeno, - fondamentale per la comparsa di una vita più complessa, compresi i primi animali, e per sostenere il tipo più comune di metabolismo sul pianeta, - sarebbero in realtà, secondo un nuovo studio NASA, presenti in alcune aree di Marte.

Vlada Stamenkovic, ricercatore NASA, insieme ad alcuni colleghi del California Institute of Technology, hanno modellizzato la quantità di ossigeno presente in acque salate e i sali presenti in queste acque consentirebbero all'acqua di rimanere liquida a temperature inferiori a zero gradi.

Secondo lo studio, pubblicato da poco su Nature Geoscience, circa il 6,5% di tutto il pianeta è in grado di ospitare quantità di ossigeno sulla superficie o a pochi centimetri sotto di essa, all’interno di modeste quantità di acqua, in modo simile alle condizioni occorrenti sulla Terra per sostenere alcuni microbi e spugne.

L’idea non è peregrina, dato che studi recenti suggeriscono che i primi antenati degli animali attuali fossero spugne e che questi esseri viventi potessero proliferare a concentrazioni di ossigeno molto basse. Il problema è che l’esistenza di acque salate su Marte con condizioni favorevoli alla vita non è provata in modo conclusivo. Le aree con acque salate e con microscopiche quantità di ossigeno su Marte si potrebbero trovare a 50 gradi di latitudine attorno ai poli.  Infatti, nel 2008, su Marte fu scoperto un grande lago di acqua salata nascosto sotto il ghiaccio del polo sud e il nuovo studio ipotizza che la concentrazione di ossigeno al suo interno potrebbe essere "alta", se vi fosse abbastanza radiazione per separare l'ossigeno e l'idrogeno.

L’ossigeno è ora stato ipotizzato anche sulle altre aree circumpolari, in quanto questo gas sarebbe responsabile dello stato di ossidazione di alcune rocce marziane.

Si pensa, in particolare, che i batteri più adatti per vivere in queste condizioni sarebbero quanto meno simili a quelli trovati a Rio Tinto [Huelva], che sono in grado di ossidare il ferro in pirite per produrre energia.

Ora, qualcosa che abbonda su Marte è il ferro. Ma le temperature estremamente basse del pianeta rosso, l'alta concentrazione di sali e le radiazioni non permettono oggi l'esistenza di vita microbica o di spugne. Solo, il modello matematico prevede che, se vi fossero, potrebbero vivere sulla superficie di Marte in modo simile alla Terra.

Autore Francesco Misuraca
Categoria Scienza e Tecnologia
ha ricevuto 441 voti
Commenta Inserisci Notizia