“A Verona, in una scuola pubblica, uno studente tredicenne si è rifiutato di salire al piano superiore per un’attività didattica a causa di una scala dipinta con i colori della bandiera arcobaleno. La scala era stata inaugurata l’anno scorso in occasione della Giornata contro l’omofobia”. Questa la notizia.
È stato fatto un gran polverone in proposito e, di certo, se il tredicenne non voleva salire la scala sarebbe stato giusto lasciarlo libero di non farlo- Tuttavia mi chiedo come mai si martelli tanto sull'imposizione delle idee woke, spesso volutamente confuse con il concetto sano di progressismo, e, a parte insistere sui social, nessun genitore o associazione di genitori si è mosso per intervenire direttamente sulle scuole, frequentate dai figli, che tale ideologia insegnerebbero -Potevano anche protestare capillarmente con presidi e direttori...
Per quel che ne so, nessuno dei moderni "guardiani della morale" ha mai pubblicato sui social una lista delle scuole da evitare e neppure ha dato il consiglio di iscrivere i rampolli in un istituto scolastico gestito da religiosi, dove sarebbero stati al sicuro.
C'è molto silenzio, invece, sui casi di bullismo, sui ragazzi che sfasciano gli arredi scolastici, insolentiscono i professori, disturbano la lezione senza ritegno ecc. Pare quasi che quei virtuosi genitori, sempre pronti a scandalizzarsi su ipotetiche lezioni Lgbt, temano più il sesso teorico dell'indisciplina, della cattiveria del disordine- Anzi, per qualcuno questi comportamenti giovanili sarebbero addirittura “normali”.
Mi chiedo, anche, se, non dico i bambini, ma i giovani dall'adolescenza in su, abbiano delle idee, delle opinioni, dei progetti e delle speranze.
Ormai ho perso i contatti con le nuove e nuovissime generazioni, ma l'impressione generale è quella di un vuoto pneumatico nelle menti.
Su questo spero di cuore di sbagliarmi, ma rimane la perplessità riguardo all'educazione che viene data in casa ai ragazzi, compresi quelli di famiglie “dabbene”.