«Buongiorno! Ho fatto il mio dovere. Fatelo anche voi. Buon voto a tutti!»

Il dovere cui Di Maio, con la dichiarazione precedente, si appellava questa mattina è in realtà un diritto, quello di votare.

Come al solito Di Maio si è confuso tra il compiere un dovere ed esercitare un diritto... ma non è la prima volta, anzi è da un anno ormai che si confonde, da quando si è "inventato" il "contratto" di governo con la Lega.

In quel caso però, non ha ritenuto opportuno ricordare ai suoi altrettanto confusi sostenitori che diritto avesse di rivedere le promesse elettorali fatte loro, ad esempio, approvando un piano di revisione fiscale basato sulla flat tax quando nel programma era scritto l'esatto contrario. E questo solo per citare un esempio.

E solo di recente, dopo aver collezionato una serie incredibile di batoste elettorali, il confuso Di Maio si è accorto che dopo un anno di esperienza di governo quello che meglio gli era riuscito fare era stato promuovere le politiche della Lega e sdoganare l'odio razziale e il fascismo in Italia.

Solo di recente lo ha capito ed il fraterno amico Salvini è improvvisamente diventato un semplice "qualcuno" con cui battagliare quotidianamente su qualsiasi decisione il governo dovesse prendere.

Per questo, il voto per il rinnovo del Parlamento europeo sarà l'occasione per una conta tra leghisti e grillini per decidere sul futuro del Governo e non solo.

Se Salvini dovesse ottenere un risultato abbondantemente sopra il 30% è quasi certo che andremo a votare subito dopo l'estate, prima che la prossima legge di bilancio faccia capire anche ai suoi sostenitori che, nonostante gli appelli a santi e madonne, neppure lui è in grado di fare miracoli quando si tratta di numeri e conti.

Ma un'altro argomento che ancora non è emerso nel dibattito politico di questi giorni è la possibile conseguenza sulla carriera politica di Luigi Di Maio nel caso dell'ennesimo insuccesso elettorale per il Movimento 5 Stelle. Luigi Di Maio difficilmente non finirebbe per essere messo in discussione dagli attivisti grillini se non otterrà un risultato che porti il Movimento perlomeno al 20%.

Infine, c'è un'ultima curiosità da chiarire e riguarda i rapporti di alleanza nel Governo. È un mese che Di Maio e Salvini si prendono a pesci in faccia, supportati entrambi dai propri pretoriani. Da lunedì il Governo riprenderà a lavorare come se nulla fosse accaduto? E gli stessi provvedimenti che fino a ieri non potevano essere approvati dagli uni e dagli altri, per magia, finirebbero per essere accettabili?

Possibile che possano arrivare a tanto? Possibile che i sostenitori di Lega e 5 Stelle lo accettino?