Sempre parlando di una storia mai raccontata correttamente - per questo sottratta alla conoscenza critica e alla coscienza di un popolo - e sconosciuta alle generazioni successive al periodo post bellico risiedono le cause di un Paese che vive all’ombra di una democrazia incompiuta. 

In base agli accordi di Yalta, conclusi tra le tre grandi potenze alleate contro il nazifascismo, il nostro Paese rientrò nella zona di influenza anglo-americana.

Ma chi in Italia dette un contributo determinante per la sconfitta del regime fascista e alla nascita della Repubblica fu il più forte partito comunista dell’Occidente che firmò la nostra Costituzione democratica ma, contemporaneamente, manteneva forti legami con l’Unione Sovietica e disponeva di un esercito semiclandestino che potenzialmente poteva provocare una insurrezione popolare. Comunque i dirigenti del PCI perseguivano una propria via democratica e nazionale, al socialismo.

Dall’altro canto, l’organismo paramilitare del PCI era controllato da elementi filosovietici che potevano condizionare il gruppo dirigente che faceva capo a Togliatti e che esercitavano un’influenza molto forte sulla base comunista.

Di fronte a questo potenziale pericolo, il governo democristiano, dopo aver ripulito tutti i fascisti con un provvedimento di estinzione delle pene con un decreto presidenziale datato il 22 giugno 1946 proposto proprio dal ministro della Giustizia in carica Palmiro Togliatti, capo del PCI, e approvato dal governo De Gasperi, effettuò una generale epurazione di tutti i comunisti insediati negli apparati dello Stato e nel sistema economico e richiamò in servizio nazifascisti che nella maggior parte dei casi erano criminali di guerra, ufficiali tedeschi o dell’esercito repubblichino talvolta responsabili di eccidi di donne, vecchi e bambini. Contemporaneamente i partigiani bianchi vennero riorganizzati in un vero e proprio esercito clandestino che fu affiancato a quello regolare e agli altri apparati dello Stato.  Oltre a fornire la chiave di lettura per decifrare la strategia della tensione e lo stragismo di Stato emergono i primi e gravissimi tradimenti alla vigente Costituzione da parte di un governo "democraticamente" eletto.

La Commissione parlamentare sulle stragi ha ricostruito un quadro piuttosto fedele degli accadimenti. Molti sono i fili conduttori che portano però alla stessa conclusione: era stata organizzata una rete clandestina in funzione anticomunista, gli aderenti erano civili e militari che dipendevano dai ministeri dell’Interno e della Difesa inoltre tale rete era collegata ai servizi segreti anglo-americani. Alla metà degli anni ’50 questa rete fu assorbita da Stay Behind e posta sotto il diretto controllo della Nato. Ma come accade in Italia alcune di queste organizzazioni continuarono ad agire per proprio conto.

Tra le principali e più attive strutture clandestine ricordiamo le Brigate Osoppo-Friuli sciolte nel maggio del 1945 e riorganizzate nel gennaio del 1946, arrivarono rapidamente a 6 mila arruolati di cui non vi è alcun elenco dei nomi, si è appurato con certezza che nel 1949 l’organizzazione passò sotto il diretto controllo della presidenza del Consiglio, un anno dopo fu convertita definitivamente in una struttura segreta. Nel 1956 confluì nella Gladio (il ramo italiano della più vasta organizzazione anticomunista denominata “Stay Behind” creata dagli “alleati” per il controllo del territorio europeo occidentale). 

Ve ne sono state altre di organizzazioni sul modello dell’Osoppo, dalle ricerche emergono alcuni nomi: Giglio e Fratelli d’Italia, in particolare quest’ultima collegata ai servizi segreti britannici, poi quasi il nulla.

Un personaggio molto attivo in questi giochi di potere extra-parlamentari e incostituzionali è Edgardo Sogno, ambasciatore tuttofare, che ha scritto un libro pubblicato post-mortem nel 2000, dove egli stesso parla delle sue attività segrete.

In particolare narra di una struttura tenuta a lungo celata all’opinione pubblica (e non solo) denominata “Atlantici d’Italia” di cui facevano parte personaggi di livello inseriti nelle istituzioni statali come il prefetto Carmelo Marzano dell’ufficio Affari riservati del ministro dell’Interno che Scelba aveva affidato a due ex-funzionari dell’Ovra (organizzazione vigilanza repressione antifascista, era il complesso dei servizî segreti di polizia politica durante il regime fascista)  Gesualdo Barletta e Rotondano. Inoltre, per il ministero della Difesa era stato inserito il colonnello Renzo Rocca - era uno dei reclutatori di Gladio – come emergerà anni dopo la sua misteriosa morte. Alla triade si aggiunse un altro personaggio molto influente per i suoi contatti internazionali, principalmente con gli anglo-americani e i francesi: il diplomatico Franco Malfatti.

Riassumendo: gli Atlantici d’Italia costituivano l’esercito clandestino anticomunista dello Stato che comprendeva i gruppi di partigiani bianchi e gli elementi più significativi delle vecchie strutture fasciste e che nel 1956 confluì nella Gladio.

Occorre sapere che il governo pro-tempore democristiano nel 1950, attraverso un disegno di legge tentò di trasformare questa organizzazione clandestina a conduzione fascista in una struttura istituzionalizzata denominata Difesa civile avente apparentemente lo scopo di intervenire in caso di calamità naturali. Il progetto arrivò in Parlamento nell’estate del ’50 preventivamente sponsorizzato da Alcide De Gasperi che ventilava la presenza di una “quinta colonna comunista” che insidiava la giovane democrazia: bisogna dire che ad Alcide De Gasperi non gli è mancato il coraggio di fare una simile affermazione per alimentare i timori di una rivoluzione bolscevica in Italia con un tasso di analfabetismo pari al 70% , uno stratosferico numero di disoccupati e una emigrazione epocale di capi famiglia in Svizzera, in Germania, in Belgio, negli USA, in Australia e Sud America. Con la fame alle stelle e una situazione di sottosviluppo economico e culturale mai visto in Europa i democristiani e gli "alleati" si preoccupavano del partito comunista e non dei cittadini.

Vi è inoltre l’opinione abbastanza diffusa tra gli esperti che gli anglo-americani non volevano lasciare l’intera gestione dell’anticomunismo nelle mani della DC perché emergevano numerosi accordi “sotto banco” conclusi dalle due parti nemiche: parlare di anticomunismo è riduttivo invece si dovrebbe parlare di attività anticostituzionali nei confronti di una parte consistente della popolazione che la pensava in maniera diversa e che, a sua insaputa, era stata messa ancora una volta nelle mani dei fascisti per convenienze straniere.

Continuando a seguire la ricostruzione della Commissione parlamentare in merito ai tragici avvenimenti del dopoguerra emerge che il decreto legge non solo fu avversato dall’opposizione ma anche da democristiani di fede anticomunista come Scelba che all’ambasciatrice americana Claire Booth Luce che gli aveva chiesto di porre fuori legge il PCI le rispose testualmente: “Noi siamo una democrazia, non un Paese sudamericano. Certe cose le potete chiedere a loro, non a noi.”. Sono sicura che se le due parti si fossero confrontate apertamente e democraticamente, senza le continue interferenze degli alleati, saremmo potuti crescere anche tra mille difficoltà ma oggi saremmo stati diversi e il nostro Paese non sarebbe sulla via della decadenza.

Le manovre clandestine anticomuniste furono sempre attive infatti la rete occulta del doppio esercito fu assorbita dalla Gladio alla quale venne affiancato uno strumento palese per la propaganda e per la guerra psicologica contro il comunismo denominato “Congresso per la libertà della cultura” - che forse era posto al di sopra della Gladio - costituito da una rete di uomini di cultura e diretto da un “cervello” politico-intellettuale fedele agli anglo-americani.

Un’altra struttura clandestina, creata da Edgardo Sogno su spinta dei francesi, denominata “Pace e Libertà” finanziata (come tutta la rete occulta anticomunista) con i fondi del Piano Marshall aveva la caratteristica dell’internazionalità infatti si diffuse in Germania, in Belgio, in Italia e gradualmente in tutti i Paesi europei. La CIA varò un programma segreto di propaganda e guerra psicologica a livello internazionale (nome in codice Packet), nel 1952 “Paix et Libertè” aderì a quel programma. In Italia, dopo la nascita di Stay Behind, tale struttura continuò ad operare in stretto rapporto con Gladio mantenendo però una certa autonomia. Ecco cosa si potrebbe nascondere dietro la miriade di associazioni che nulla fanno e molto prendono sottoforma di finanziamenti pubblici, sicuramente una funzione la svolgono quella di mantenere gli equilibri della destra che di fatto ha governato prima occultamente (ma non troppo) e oggi lo fa alla luce del sole.

Edgardo Sogno affermava che per combattere i comunisti non c’erano armi più efficaci degli ex comunisti perché conoscevano il partito dall’interno: i doppiogiochisti sono sempre andati di moda. Oggi li chiamano “porte girevoli”, io li definisco “anime morte”. Ma andiamo avanti con la nostra storia.