Le norme socio-religiose di molti passi biblici, offrono prospettive inesplorate su cui riflettere  in tema di rapporto tra l'umanità e la creazione non umana.

Il quadro cosmologico su cui è costruita la visione del mondo espressa nelle Scritture Ebraiche (Vecchio Testamento), interfaccia l'umanità tra creazione (ordine) e caos (distruzione).

Queste ultime sono aree di pensiero costantemente in lotta al fine di discernere, definire e delineare le differenze sostanziali  fra il sacro e il profano.

Sono diversi i paragrafi redatti nella Bibbia in grado di definire l'intero pianeta Terra,  come una sorta di "personaggio attivo".

In tale ottica, la si ritiene capace di agire, interagire e mantenere una relazione ritualisticamente essenziale con Dio.

La terra sembra, e davvero forse ha,   una relazione "dedicata" con YHWH susseguente alla primaria  relazione di YHWH con Israele.

Nel peccato il genere umano rischia non solo il ritiro della presenza di YHWH dal santuario, ma anche di perdere la terra e le sue naturali prerogative. 

Tutti gli attori della comunità risultano responsabili del mantenimento del benessere implicito nel mondo vissuto ed espresso attraverso l'obbedienza agli insegnamenti riguardanti il ​​corpo, il gruppo sociale e il comportamento cultuale.

All'interno di questo apparato, i simboli manifestati dell'ordine creato, sono il combinato disposto che consente il sostentamento dell'intera umanità: le persone, la terra, la sua vegetazione ei suoi animali.

La cura umana responsabile per questa "ecologia divinamente stabilita" è quindi  legata in modo dettagliato alle norme dettate da Dio a partire dal Pentateuco Ebraico.

Le prescrizioni per un "anno sabbatico", programmato affinché la terra riposi e ripristini la sua fertilità appaiono come consuetudini fondamentali ( uniti al giorno del sabato come spazio di rigenerazione settimanale, alle feste agricole come momenti cultuali della vita di comunità alle diete con proibizione di consumo di animali), permette di comprendere quanto l'essere umano sia al centro dell'interazione con il mondo ai fini di una rispettosa gestione ambientale.