Nell'omelia per la celebrazione della messa in occasione dell'Epifania, Papa Francesco ha paragonato la storia dei magi come al "ritratto dell’uomo credente, dell’uomo che ha nostalgia di Dio".

"La santa nostalgia di Dio scaturisce nel cuore credente perché sa che il Vangelo non è un avvenimento del passato ma del presente. La santa nostalgia di Dio ci permette di tenere gli occhi aperti davanti a tutti i tentativi di ridurre e di impoverire la vita. La santa nostalgia di Dio è la memoria credente che si ribella di fronte a tanti profeti di sventura."

E ripetendo l'esperienza dei magi, "il credente nostalgioso, spinto dalla sua fede, va in cerca di Dio nei luoghi più reconditi della storia, perché sa in cuor suo che là lo aspetta il Signore."

Nostalgioso, così ha detto il Papa! Ed in proposito che cosa hanno riportato giornalisti e vaticanisti che hanno commentato le parole di Francesco? Che Bergoglio ha creato un neologismo!

Ma come? Invece di utilizzare il termine nostalgico, quello che l'italiano richiede e avrebbe richiesto in quella parte del suo discorso, il Papa, argentino, ha commesso un errore! E che male c'è? La sua lingua madre non è l'italiano ed uno strafalcione ci può stare.

Invece no. Evidentemente per molti giornalisti, con tanto di tesserino ed iscrizione all'albo, il Papa è infallibabile anche in fatto di italiano. Quindi, il Papa non ha sbagliato, ma ha semplicemente coniato un nuovo attributo della lingua italiana: nostalgioso!

Considerando come va il mondo oggi, nel caso qualcuno abbia voglia di interrogare la Crusca in merito, non è da escludere che da chi dovrebbe preservare l'italiano si senta poi rispondere che, effettivamente, il termine utilizzato dal Papa possa anche essere considerato degno di allargare il vocabolario della nostra lingua.

Tutto questo potrebbe essere degno di esser giudicato oltraggioso? Assolutamente no...  solo oltraggico!