In Italia la politica è solo propaganda con i protagonisti intenti a promuovere se stessi, coinvolgendo tutto quanto vi è a corredo, informazione compresa in un'assurda babele senza senso.
Così anche un incidente stradale, sicuramente tragico dato che ha riguardato la morte di 21 persone e il ferimento di altre 15, finisce per diventare un caso politico... con accuse sulle responsabilità di chi, direttamente o indirettamente, ne sarebbe stato la causa... senza che questa sia ancora stata accertata o possa esserlo a breve!
Ecco allora che c'è chi accusa il comune di Venezia per un guard rail non all'altezza di un viadotto alto dieci metri e c'è un ministro, il solito Matteo Salvini, che pensa di sfruttare la morte di 21 persone per far campagna contro le auto elettriche!
Ecco che cosa ha avuto il coraggio di dire in una intervista a Sky:
"Sentivo che alcuni vigili del fuoco parlavano del fatto che le batterie elettriche prendono fuoco più velocemente di altri tipi di alimentazione. Qualcuno dice che le batterie elettriche prendono fuoco più velocemente, io non so se sia così o no. Ma in un momento in cui qualcuno dice tutto elettrico, solo elettrico, forse uno spunto di riflessione bisogna trovarlo".
Primo punto. Le vittime sono morte carbonizzate? No. Il comandante dei Vigili del Fuoco di Venezia Mauro Luongo, intervenuto sul luogo dell'incidente, aveva dichiarato che l'estrazione delle persone è stata complicata perché le batterie del pullman elettrico hanno preso fuoco con l'impatto. Una dichiarazione confermata poi dal procuratore che conduce le indagini, Bruno Cherchi, che ha però precisato che "non risultano particolari fiamme o un incendio in senso tecnico del bus precipitato, ma che c'è stata una fuoriuscita di gas dalle batterie di litio su cui stiamo facendo accertamenti".
L'importante per Salvini, pur non sapendo assolutamente nulla di quanto accaduto, era voler far credere che le auto elettriche sono più pericolose di quelle con motore endotermico... come se quelle alimentate a benzina in caso di incidente, non prendessero fuoco!
Per il dem Alessandro Zan, riferendosi a quanto detto da Salvini, "speculare sui 21 morti di Mestre per riesumare la sua battaglia contro l'elettrico è indecente e crudele, negando senza elementi cause legate alle manutenzioni delle infrastrutture di cui peraltro è ministro. Un avvoltoio, non un ministro".
Il guaio peggiore è che quanto sopra riportato è solo l'ultimo esempio di ciò che finora siamo stati costretti ad ascoltare e che, sicuramente, dovremo continuare ad ascoltare.
* affermazione di Alessandro Zan