Emergenza migranti: sei semplici FAQs per capire cosa sta facendo Meloni
Mentre l'Italia intera sta fronteggiando l'emergenza migranti, Salvini si smarca per rinfocolare l'elettorato leghista in vista di Pontida, ma non compete a lui di intervenire e le soluzioni sono nelle mani di altri ministri.
Viceversa, rispetto ad alcune litanie che abbiamo sentito per anni e per mesi ed ancora oggi, c'è qualcosa che dovremmo sapere:
1- "ricorrere alla Marina Militare"?
La Marina Militare si ritroverebbe ad andarli a raccogliere fin sotto le acque territoriali libiche e tunisine. Altro sarebbe se operasse in ambito Frontex, a partire dal ricollocamento internazionale dei migranti raccolti in mare.
2- "la via diplomatica è necessaria da percorrere, occorre, però, fare anche altro. Dobbiamo arginare questo flusso con ogni mezzo necessario"?
'Fare altro' oltre la diplomazia significa "guerra" e quella di aggressione è vietata dalla nostra Costituzione: resta solo la 'guerra' commerciale, cioè minacciare l'embargo verso gas e petrolio libico e tunisino. Meglio la diplomazia ...
3- "occorre in ogni Regione un centro per le espulsioni"?
Il 50% degli stranieri vive nelle regioni settentrionali e il 25% in quelle centrali: con una media di circa 20mila rimpatri l'anno in tutta Italia, il Lazio e le regioni del nord si troverebbero a gestire di media 3.000 migranti irregolari da detenere ed espellere, con picchi anche di 5.000.
Un numero enorme, se le maggiori carceri italiane come Opera o Poggioreale ospitano "appena" 1.400 detenuti.
Cosa molto diversa dalle attuali ripartizioni per prefetture e tribunali circondariali.
4- "ci sono istituzioni tedesche che danno milioni di euro a Ong tedesche per portare migranti in Italia"?
Nell'Africa sahariana si sono verificati una dozzina di colpi di Stato in soli tre anni, mentre Tunisia, Algeria ed Egitto hanno cambiato radicalmente governo ed in Libia dura ancora la guerra civile.
E “ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni”, lo dice l'articolo 14 della Dichiarazione universale dei diritti umani.
Il problema non sono tanto le Ong che al massimo sbarcano nei nostri porti 10mila persone all'anno, quanto i milioni di persone che scappano verso l'Europa e l'Italia.
5- "evitare che l'Italia soccomba sotto il peso di centinaia di migliaia di migranti che gravano sul suo sistema di accoglienza, senza ricevere il supporto dell'Europa"?
Il 70% delle presenze straniere nell’Unione sono concentrate tra Italia, Germania, Spagna, Francia e Olanda. Non sembra che questi altri paesi chiedano o ricevano aiuti dall'Europa, anche se hanno percentuali ben maggiori della nostra, tra stranieri e naturalizzati.
Viceversa, sono proprio i paesi 'amici' del nostro governo (Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca) quelli che dovrebbero accogliere chi sbarca da noi perché hanno una bassa percentuale di immigrati.
6- "ci sono tanti modi per bloccare, ridurre un flusso: a mali estremi, estremi rimedi"?
Quando molti dei nostri governanti erano bambini o non erano neanche nati, dal 1975 al 1997, milioni di profughi vietnamiti si affidarono a scafisti e barchini per sfuggire ai comunisti, con centinaia di migliaia di morti in mare.
L'unica soluzione al flusso dei Boat People fu quella estrema: intervento dell'ONU, che ne accolse oltre 850mila nei campi sotto la sua giurisdizione, provvedendo a ricollocarne oltre 700mila.