"Voi sapete cosa fanno tutti i calciatori quando una palla arriva dall’alto ma non abbastanza alta per stopparla di petto? Ne arrestano la caduta col piede, la lasciano cadere e subito dopo la calciano o la appoggiano a un compagno.

Ma quel pibe, e dico pibe perché non sapevo ancora il suo nome né glielo avevo chiesto, fece un’altra cosa: domò la palla in aria col sinistro e, senza lasciarla cadere, con lo stesso piede già in aria, la ritoccò per fare un pallonetto a un difensore, che rimase lì come una statua. E poi il pibe corse, come una freccia, verso la porta avversaria.

Rimasi a bocca aperta. Era incredibile, mai avevo visto fare una cosa del genere. Neanche ai calciatori più dotati. La prima cosa che mi venne in mente fu che quel bimbo mi aveva mentito sull’età. Ma quali 8 anni, non è un bimbo, è un nano... Però mi resi conto di aver pensato una stupidaggine.

La sua età non aveva niente a che vedere con quell’azione, era una giocata senza età, una giocata impossibile. Un calciatore, anche molto abile, potrebbe passare la vita riprovandola senza che gli riesca una sola volta. E quello l’aveva fatta come se fosse stata la cosa più facile al mondo.

Fu allora che capii che quel pibe era diverso dagli altri, molto diverso da tutti gli altri. Così, con quella giocata, scoprii Diego Armando Maradona” - Francisco Cornejo, primo allenatore di Diego
Il 30 ottobre del 1960 nasceva in Argentina una delle figure più iconiche della storia dello sport mondiale nonché uno dei calciatori più forti e determinanti di ogni epoca.

L'eterno 'Pibe de Oro', Diego Armando Maradona.