Premessa personale necessaria e semplice per chiarire sin da subito quanto sia complessa la questione: che cosa è un lead nell’ambito della ricerca farmacologica? In parole terra terra rappresenta la prima versione di un farmaco sperimentale da sottoporre ad ulteriore ottimizzazione.

Il passo successivo è costituito, appunto, dalla “ottimizzazione dei lead” ossia fornire molecole adatte allo sviluppo pre clinico sino a giungere progressivamente ad una terapia farmacologica sicura ed efficace e ad una commercializzazione di successo sul mercato. Un attento programma di ottimizzazione, rappresenta quindi uno step necessario se si vuole che la molecola progredisca con successo attraverso studi pre clinici finalizzati ad un corretto sviluppo clinico.

Ovviamente, al contrario di cosa molti pensano, i lead iniziali che emergono da un programma hit-to-lead (ovvero in quella fase di ottimizzazione destinata all'ottenimento del candidato clinico), mentre da un lato possono mostrare promettenti primi segni di efficacia, dall’altro possono avere caratteristiche o proprietà che li rendono meno propensi a sviluppare un medicinale di successo.

La molecola nota come AOH1996 dopo questo primo percorso iniziale, è attualmente ancora in questa sorta di “limbo” e sottoposta ad una prima sperimentazione clinica di fase 1. Ma attenzione, non son sempre rose e fiori eh?! 

Sorpresa!!! Chi di professione si cimenta con l’iniziale sviluppo di un nuovo principio farmacologico è tutt’altro che uno sprovveduto: sa molto bene in quante insidie potrà imbattersi.

Ciò che in laboratorio filava tutto liscio può rivelarsi una incognita non prevista. Per lo sviluppo dei farmaci si produce un lotto pilota  (su scala ridotta e non ancora completamente rappresentativo del lotto finale prodotto su scala industriale) e si procede con le fasi cliniche, le quali iniziano con test di sicurezza su poche persone, quindi si allargano a molti partecipanti allo studio per verificare se il trattamento è efficace e sicuro.

Ma non tutto quello che vorremmo a volte riesce bene. Una volta su dieci, tanto per dare una stima al ribasso, mentre tutto sembrava procedere per il meglio per la produzione del primo lotto finito, può presentarsi ad esempio una impurezza mai vista prima.

Questa è ovviamente è la parte totalmente sconosciuta ai più (dal momento che i media non amano far conoscere queste cose) per cui, si potrebbe anche essere giunti alla scoperta della pietra filosofale per poi accorgersi che quella imprevista impurezza, alla lunga, può inficiare i previsti risultati clinici o peggio, risulta impossibile rendere disponibile per centinaia di migliaia di pazienti un idoneo pharmaceutical Batch (quantità specifica di un farmaco o di un prodotto finito). That's messed up…mi verrebbe da dire!!!

Keep calm, quindi.