È il 4 marzo 1848. L'ex Principe di Carignano divenuto Re di Sardegna, Carlo Alberto di Savoia, emana lo Statuto Albertino "octroyèe" (ottriato) cioè concesso spontaneamente dal sovrano a differenza della Costituzione Americana, di natura contrattuale.

La Carta costituzionale si rivelerà tra le più liberali del mondo contenendo, in pratica, tutte le garanzia costituzionali.

E Carlo Alberto sceglierà di far esordire la carta da lui emanata paternalisticamente: "Con lealtà di Re e con affetto di padre...", queste le parole introduttive dello Statuto fondamentale del Regno d'Italia.

Perché questo sovrano illuminato e liberale che darà genesi ad una carta costituzionale riportante le più importanti garanzie costituzionali e di giustizia, fu definito, nel 1821, ed è stato lanciato nella Storia come il "Re Amletico"?

Perché se c'è stato un Re che è stato l'impersonificazione della metamorfosi psicologica, affettiva, mentale e politica che può penetrare un uomo nel corso della vita, portandolo dall'ambiguità e l'indecisione all'eroismo e alla grandezza, questo è stato Carlo Alberto.


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