Da tempo ormai non nutro dubbi che il nostro sia il Paese di Pulcinella, oppure di Balanzone, Gianduia, Arlecchino, Brighella, Pantalone, e così via a seconda della latitudine.

Il mortificante riscontro di quanto accade intorno a noi ogni giorno cancella ogni dubbio.

Vogliamo parlare dello squallore che ci trasmette, con i suoi comportamenti, una classe politica autoreferente, incurante delle difficoltà che affliggono i cittadini nella loro vita reale ?

Oppure preferiamo approfondire quanto incidano negativamente gli effetti di una giustizia intransigente e dura con i deboli ma sempre più indulgente e magnanime con politici e potenti?

E che dire del degrado morale e culturale che impregna la società e che trova la sua massima espressione nei media e nei social network?

E perché non ammettere che a poco a poco ci siamo oramai assuefatti a convivere senza indignarci con la corruzione ed il malaffare ?

Per contro, poiché sono sempre più radi i tradizionali capisaldi etici e culturali, ogni giorno è più difficile respirare un po’ di normalità.

Mi piacerebbe svegliarmi un giorno e scoprire, finalmente, che i Pulcinella e gli Arlecchino siano solo i personaggi che rallegrano i festeggiamenti carnascialeschi e non si identifichino, invece, nei governanti e nei detentori dei molti poteri che condizionano la nostra vita.

Temo, purtroppo, che quel giorno non verrà mai !

Dovrò rassegnarmi a convivere con lo squallore della classe politica, con la avvilente gestione della giustizia, con un sistema mediatico che diffonde disinformazione e ignoranza, con la imperversante corruzione e da oggi anche con l’analfabetismo  costituzionale di chi pretende di governare il nostro Paese.