Sono passati 8 anni da quando un gruppo di 70 ragazzi nel lontano 2010 ha superato il concorso per arruolarsi nell'Arma. 

Sono Carabinieri a tutti gli effetti, ma forse per qualcuno no, dato che ad oggi non li fanno ancora entrare in servizio. Un'ingiustizia tutta italiana, una delle tante, ma anche più grave, dato che in tempi di allerta terrorismo questi Carabinieri dovrebbero essere in prima linea già da tempo. Il governo precedente si è disinteressato alla loro vicenda e quello attuale, nonostante varie segnalazioni di questa ingiustizia, non sembra essere interessato a risolvere questa situazione scandalosa.

Eppure basterebbe poco: basterebbe uno scorrimento della loro graduatoria, dato che  sono stati esclusi dallo scorrimento delle graduatorie per soli 3 mesi. La loro graduatoria infatti era stata pubblicata il 17 settembre del 2010 mentre sono state prese in considerazione solo le graduatorie dal 2011 in poi.  Eppure c'è una legge, la D'Alia125/2013, che obbliga le amministrazioni ad attingere da graduatorie preesistenti. Ma così non è.

E viene da chiedersi il perché. Perché questi ragazzi che hanno tanto studiato, si sono impegnati e sacrificati per coronare il sogno di entrare nell'Arma e di servire il proprio Paese devono essere discriminati in questo modo? Perché i loro diritti vengono calpestati?  Perché non possono essere in prima linea a combattere il terrorismo e a difendere le città italiane dalla criminalità? Tanti perché che fino ad ora restano senza una risposta.

Ma loro non si arrendono ed ogni giorno continuano la loro battaglia fatta di segnalazioni e di appelli anche ai politici  del governo attuale per realizzare il loro sogno:entrare finalmente in servizio. 

(Grazie di cuore a tutti i lettori che vorranno condividere e far girare il più possibile questo articolo per informare gli italiani su questa gravissima ingiustizia.)


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