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Lo strano caso del processo plusvalenze

«So che le plusvalenze sono un problema generale. Ma che senso ha chiedere la squalifica del presidente della Juve, del suo amministratore delegato, del vicepresidente, del vecchio e del nuovo curatore del mercato? Non c’è un dirigente della Juve che si salvi, sarebbe una società azzerata. Perché avrebbero commesso irregolarità nelle faccende di mercato, cioè nella costruzione della squadra. Così però si condannano i peccatori e si assolve completamente il peccato. Le plusvalenze hanno fatto la squadra. Chi si preoccupa dei danni che hanno causato agli altri concorrenti in gara?Nella vita reale si chiamano risarcimenti, nella vita virtuale del calcio si fa finta di squalificare i dirigenti, ma non si parla d’altro. Cosa significa l’inibizione per un dirigente? Niente, altrimenti la Juve, per esempio, dovrebbe chiudere il giorno dopo la sentenza. Significa che quei dirigenti “non possono rappresentare la società in attività rilevanti per l’ordinamento sportivo nazione e internazionale”. In pratica non puoi partecipare a un consiglio federale, ma puoi fare per intero il tuo lavoro di dirigente. Alla fine del processo verrà fuori almeno una ragione seria per cui sia sconsigliabile proseguire con gli eccessi di plusvalenze?»

Questo è quanto si chiede, sul sito calciomercato.com, il giornalista Mario Sconcerti, a commento del processo plusvalenze che è stato allestito dalla Procura federale della Figc.

Per la Procura, le plusvalenze fittizie non avrebbero influito sull'iscrizione delle società che le hanno realizzate e, per tale motivo, non è possibile agire con penalizzazioni sul rendimento delle squadre in campionato.

Benissimo. Però rimane il fatto che le plusvalenze taroccate hanno comunque permesso ad alcuni club di allestire squadre con giocatori che altrimenti, forse, non avrebbero potuto mettere sotto contratto. Per questo è evidente, come faceva notare il giornalista toscano, chi vi ha fatto ricorso non rischierà niente... di concreto, mentre chi ha operato correttamente è stato gabbato due volte, considerando il modo in cui viene "tutelato" dalla giustizia sportiva.

E per Gravina è tutto normale.

Autore Mauro Sartini
Categoria Sport
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