Sono stato smentito. Ieri avevo scritto che la morte di Soumaila Sacko, assassinato con un colpo di fucile alla testa, era un fatto di cronaca che, nonostante coinvolgesse dei migranti, non era riportato nel profilo Facebook di Matteo Salvini.

Una considerazione non certo immotivata, visto che Salvini, almeno fino al giorno prima di diventare ministro, tra un selfie e l'altro, postava foto e filmati con fatti di cronaca che vedevano il migrante di turno essere protagonista in negativo di fatti che, in alcuni casi, erano anche dei reati.

Stavolta era accaduto un fatto di cronaca dove il migrante era la vittima e, casualmente, Salvini non aveva postato la notizia. Evidentemente, avevo scritto, quella notizia non aveva le caratteristiche necessarie per poter confermare che, adesso grazie a Salvini, "è finita la pacchia" per i migranti.
Ma mi sbagliavo.


Salvini ha poi postato l'articolo del Giornale sullo sciopero dei braccianti che si è tenuto nell'area di Vibo Valentia dove è avvenuto l'omicidio, accompagnandolo con l'hashtag #colpadiSalvini...

Per Salvini, la pacchia per i migranti è lavorare a 2 o 3 euro all'ora nei campi per produrre anche alcune di quelle che lui definisce le eccellenze italiane, la cui originalità anche lui vuole difendere in Europa e nel resto del mondo.

Che Salvini abbia ammazzato Soumaila Sacko non può essere detto. Però che abbia contribuito, in tutti i modi possibili e immaginabili a creare un clima di contrapposizione e, anche di odio, nei confronti dei migranti è un dato di fatto, anche che lo abbia fatto consapevolmente a fini elettorali.

Qual è la situazione che si è creata e che Salvini fa finta di ignorare? Sarebbe stato sufficiente sentire le opinioni di alcune persone del vibonese, intervistate su La7, riguardo la morte di Soumaila Sacko. Quelle persone non hanno detto che Soumaila Sacko quella fine se l'è cercata, ma lo hanno fatto intendere.

E se questo è o potrebbe essere il risultato anche della sua propaganda, forse sarebbe opportuno che Salvini, tra una foto e l'altra di sua figlia, si ponesse insieme ai suoi "followers" anche questo problema.