Si complica il rebus Brexit per Boris Johnson dopo la vittoria dei Lib Dems in Galles
Sono stati i liberaldemocratici a vincere, anzi a stravincere, le elezioni suppletive nel Brecon e Radnorshire, mettendo ancora più in difficoltà Boris Johnson alla Camera dei Comuni, visto che adesso la sua maggioranza in Parlamento è di un solo seggio.
Jane Dodds, con un +14% rispetto al precedente risultato (percentuale quasi del tutto rubata al Labour, il cui candidato ha ottenuto solo il 5,3% dei consensi piazzandosi al quarto posto, dopo il Brexit Party) ha battuto il conservatore Chris Davies, parlamentare in carica, con un distacco di 1.425 voti.
Quella ottenuta in Galles è la sconfitta elettorale più rapida mai registrata da un premier in carica dopo la seconda guerra mondiale.
Adesso, per Johnson, la strada per la Brexit sarà ancora più in salita rispetto a quanto già lo fosse in precedenza. Non solo per un fatto di numeri, ma anche per quello che politicamente rappresenta il risultato in Galles.
Infatti, i Liberal Democrats sono fermamente contrari alla Brexit e ancora di più ad un'uscita dall'Europa, da parte del Regno Unito, senza un accordo.
Un concetto che il leader dei Lib Dems, Jo Swinson, ha voluto sottolineare: "La riduzione della maggioranza di Boris Johnson chiarisce che l'attuale premier non ha alcun mandato per farci uscire dall'Ue".
A questo punto, gli scenari per quanto riguarda la Brexit diventano ancora più imprevedibili e, soprattutto, non è da escludere neppure il ricorso al voto anticipato già al rientro dalla pausa estiva.
Infatti, difficile che con una maggioranza risibile ed un Partito Conservatore diviso a metà su come gestire la Brexit, Boris Johnson possa riuscire a concordare un nuovo accordo con Bruxelles (che non vuol saperne di proposte diverse da quella pattuita a suo tempo con Theresa May) o a far accettare alla maggioranza dei parlamentari una hard Brexit.