A ottobre l'Istat stima il dato congiunturale dell'interscambio commerciale con i paesi extra Ue27 in diminuzione per entrambi i flussi: per le importazioni  del -8,7% e per le esportazioni del -4,3%.

La diminuzione dell'export riguarda tutti i raggruppamenti principali di industrie, ed è spiegata soprattutto dal calo delle vendite di beni strumentali (-7,4%). Per l'import, la flessione congiunturale è quasi totalmente dovuta alla contrazione degli acquisti di energia (-19,5%).


Nel trimestre, periodo di riferimento agosto-ottobre 2022, rispetto al precedente, l'export diminuisce del -1,5% per effetto del calo delle vendite di energia (-37,9%) e beni strumentali (-4,7%). Nello stesso periodo, l'import segna un rialzo congiunturale del +4,6%, cui contribuiscono i maggiori acquisti di beni strumentali (+10,5%), energia (+7,9%) e beni di consumo non durevoli (+6,8%).


A ottobre 2022, su base tendenziale, l'export cresce rispetto a un anno fa del +16,6%. La crescita, generalizzata, è più accentuata per energia (+37%), beni intermedi (+24,7%) e beni di consumo non durevoli (+22,1%). L'import registra una crescita tendenziale del +38,3%, anch'essa diffusa e molto elevata per energia (+67,2%).


A ottobre 2022 il disavanzo commerciale con i paesi extra Ue è pari a -2.040 milioni, a fronte di un avanzo di 1.962 milioni dello stesso mese del 2021. Il deficit energetico (-9.364 milioni) è più ampio rispetto a un anno prima (-5.459 milioni) ma l'avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici, pari a 7.324 milioni, è elevato e sul livello di ottobre 2021 (7.421 milioni).

A ottobre 2022 si rilevano aumenti su base annua delle esportazioni verso quasi tutti i principali paesi partner extra Ue27; i più ampi riguardano Turchia (+47,7%), Stati Uniti (+34,2%) e paesi OPEC (+32,0%). Prosegue la flessione dell'export verso la Russia (-30,9%); in calo anche le vendite verso il Giappone (-11,2%).

Gli acquisti da paesi ASEAN (+64,5%), paesi MERCOSUR (+59,4%), Svizzera (+58,0%), Stati Uniti (+56,5%), paesi OPEC (+55,9%) e Cina (+50,3%) registrano incrementi tendenziali molto elevati. Le importazioni dalla Russia (-44,2%) risultano in decisa contrazione.


Il deficit energetico si riduce nel confronto con settembre, quando era superiore in valore assoluto ai 12 miliardi, e contribuisce al ridimensionamento del deficit commerciale (2 miliardi in valore assoluto, rispetto ai 5 di settembre).