Esistono due personaggi storici con lo stesso nome e ambedue hanno avuto a che fare con la stessa dittatura. Hanna Arendt, intellettuale ebrea e Anna Frank, ragazzina stritolata dalla storia.

La Arendt partecipò al processo contro il criminale nazista Heichmann e trasse un libro dalla sua esperienza, LA BANALITA’ DEL MALE. La sua teoria è questa: un uomo qualunque, banalmente normale, può diventare un mostro se inserito in un meccanismo politico-sociale che lo condiziona ad agire senza pensare, ad eseguire ordini calati dall’alto in modo acritico. In circostanze particolari, chiunque può diventare un Heichmann.

Quindi, la Harendt sosteneva che la pigrizia mentale, l’acquiescenza, il non mettere mai in discussione i diktat del potere ma obbedire fedelmente ad essi porta ad azioni sociali distruttive ed incivili. Credeva, in fondo, nella natura corruttibile dell’uomo.
La giovanissima Anna Frank, invece, uccisa in un campo di sterminio nazista, credeva nell’intima bontà dell’uomo.

Sono propensa a pensare che l’Hanna più anziana ed esperta, quella che ha scritto il libro sulla banalità del male, fosse più realistica dell’Anna vittima ragazzina. I  tre anni della "pandemia" ci hanno insegnato molto sulle manipolazioni di massa e la pigrizia mentale delle masse.
L’imposizione di una dittatura dai presunti scopi sanitari e l’assoluta mancanza di scrupoli del potere stavolta non erano ispirate da una ideologia ma dalla nuda e cruda avidità di denaro e potere.
Anche solo a livello inconscio, molti sapevano di essere vittime di una manipolazione orchestrata dal potere, di una truffa globale e chi di loro aveva piegato la testa e si era asservito aveva cominciato a trovare lecito e permesso il truffare gli altri, adeguandosi al vergognoso comportamento dell’elite e sfruttando in tutti i modi possibili la situazione.

Personalmente credo che l’intima bontà umana sia caratteristica assai rara: difficilmente abbiamo l’enorme fortuna di incontrare persone davvero generose, empatiche, disinteressate, così come persone equilibrate e capaci di ragionare con la propria testa. Non resta che tenere bene in mente la lezione di Arendt e condividere, per il futuro, la speranza di Frank.