In attesa che il Capo del Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione, prefetto Michele di Bari, decida la sorte delle circa 200 persone ospiti a bordo delle navi Alan Kurdi e Aita Mari, si sono perse le tracce di un'imbarcazione con 55 migranti che, fino a ieri, si trovava alla deriva nella SAR maltese.

Un'imbarcazione della cui esistenza da giorni sia Italia che Malta erano al corrente, ma su cui si è giocata una guerra allo scaricabarile.

Come riporta Avvenire, nella serata di lunedì il comando navale a La Valletta aveva emanato un'allerta a tutte le navi nel Canale di Sicilia con le coordinate della barca. 

"Nella notte un cargo portoghese partito dalla Libia e diretto a Genova, la nave Ivan, ha deviato la rotta originaria individuando il barcone. Le condizioni del mare, con onde di oltre due metri in piena notte, e la configurazione del cargo, con paratie laterali troppo alte per eseguire un soccorso, hanno fatto desistere il comandante. 

Inspiegabilmente, però, alla Ivan sarebbe stato dato l'ok a lasciare l'area, nonostante nessuna motovedetta fosse in procinto di tentare un soccorso. 

Dalle fonti ufficiali di Malta è stato impossibile ricevere conferme o smentite al salvataggio. In serata La Valletta ha ritirato dai sistemi di comunicazione l'allerta navtex con una spiegazione ambigua: «Non ci son persone in mare»". 

Una dichiarazione che lascia aperto il campo alle ipotesi peggiori. Ecco chi c'è o c'era su quella barca...