La mente processa 1 milione di informazioni al secondo, ma non ce ne accorgiamo perché tutti questi processi avvengono a nostra insaputa, sfruttando parti della mente non conscia "di cui non avvertiamo l'attività".

Nel compiere questo passaggio utilizziamo principalmente un processo automatico fatto di:

  • Generalizzazioni
  • Distorsioni
  • Preconcetti
  • Cancellazioni


Andiamo a riconoscere le Distorsioni cognitive:

  1. La trappola del pensiero catastrofico
  2. La trappola della conferma
  3. La trappola dello stereotipo
  4. La trappola dell'indovino
  5. La trappola del biasimo
  6. La trappola della visione a tunnel
  7. La trappola del pensiero conformista
  8. La trappola dei costi affondati

Riconoscerle significa evitare di finirci dentro, e qui, vi vado a descrivere gli scenari cui avviene l'errata interpretazione


1. LA TRAPPOLA DEL PENSIERO CATASTROFICO
È uno stile di pensiero che amplifica l'ansia. E' la tendenza ad aspettarsi un imminente disastro e ad immaginare automaticamente gli scenari peggiori per il futuro. Più ci si preoccupa, e si immagina il peggio, più si rafforzano i percorsi neurali, trasformando questo tipo di atteggiamento nella nostra impostazione di default. Questa trappola mentale permette a ipotetici scenari negativi futuri di dominare il nostro presente.


2. LA TRAPPOLA DELLA CONFERMA
Cercare informazioni che alimentino e confermino le nostre decisioni o la nostra modalità di pensiero attuale. La trappola della conferma genera veri e propri blocchi, che ci impediscono di percepire e comprendere la realtà nel presente. Può essere fuorviante perché escludiamo a priori un eventuale aggiornamento di informazioni.


3. LA TRAPPOLA DELLO STEREOTIPO
Il nostro cervello tende a prendere delle scorciatoie, senza che ce ne rendiamo conto. Tende a giudicare, generalizzare e a giungere a conclusioni affrettate secondo schemi mentali appresi, stereotipi, convinzioni ed esperienze vissute in passato. Gli stereotipi in modo del tutto involontario e inconsapevole, prendono il sopravvento nella logica quotidiana.


4. LA TRAPPOLA DELL'INDOVINO
La trappola dell'indovino consiste nel leggere la mente altrui, e cioè l'autoconvinzione di sapere ciò che pensano o sentono gli altri, senza avere delle reali prove. Tali interpretazioni tendono ad alimentare l'ansia e la depressione.


5. LA TRAPPOLA DEL BIASIMO
Consiste nella tendenza a considerare gli altri responsabili del nostro dolore o dei nostri problemi. C'ê sempre qualcuno o qualcosa al di fuori di noi da incolpare. Quando un evento é gia accaduto, la maggior parte delle volte non si puó fare nulla per cambiarlo. L'unica cosa che possiamo fare è cambiare noi stessi.


6. LA TRAPPOLA DELLA VISIONE A TUNNEL
E la tendenza ad affrontare la vita guardando solo la meta, senza godersi il viaggio. La mente vede solo la fine, ed esclude tutto il resto, comprese possibilità e opzioni. Questo atteggiamento può essere utile nei momenti di crisi o emergenza. Sono esempi del "pensiero a tunnel" frasi tipo:

"Sarò felice quando avrò un compagno""Mi sentirò realizzato quando sarò ricco"

Basare la nostra soddisfazione su un evento futuro o passato, preclude la possibilità di essere soddisfatti e felici oggi. Il pensiero a tunnel è il contrario della mindfulness perché lascia che siano il futuro ed il passato a dominare il nostro presente.


7. LA TRAPPOLA DEL PENSIERO CONFORMISTA
E la tendenza ad adeguarsi al modo di pensare degli altri. Chi più chi meno, accetta le convinzioni e le opinioni delle altre persone anche quando queste producono sentimenti e comportamenti dannosi per noi stessi. Attraverso il pensiero conformista è facile restare intrappolati in una interpretazione univoca della realtà, che non ci permette di vedere le cose da una prospettiva diversa.

8. LA TRAPPOLA DEI COSTI AFFONDATI
Per costi affondati si intende il tempo e lo sforzo che è stato investito in una determinata situazione e che non è più possibile recuperare. Costi affondati possono indurci in errore, facendoci continuare a persistere in un'impresa che forse sarebbe meglio abbandonare. Quando una situazione non produce benessere, anziché insistere, continuando a dedicarvi risorse, tempo ed energie, sarebbe meglio abbandonarla. Questo non significa che bisogna arrendersi facilmente alle situazioni. Ma perseverare rifiutandosi di riconoscere un errore, non farà che aumentare le conseguenze negative e, soprattutto, permettere al passato di condizionare e dominare ulteriormente il presente.


Grazie a tutti i lettori!