Cultura e Spettacolo

Amare i propri simili

Il fondatore di Scientology, il filosofo americano L. Ron Hubbard, ha lasciato molti scritti. Alcuni sono fondamentali per la comprensione dell'amore insito nella sua opera.

Le frasi che seguono sono l'inizio di "Che Cos’è la Grandezza?" in cui spiega quale sia il vero elemento che rappresenta la grandezza spirituale di un individuo:
"Il compito più arduo che si possa avere è continuare ad amare i propri simili, nonostante tutti i motivi di questo mondo per cui non lo si dovrebbe fare.
Il vero indice di sanità mentale e di grandezza è il continuare a farlo.
 
Per colui che lo sa realizzare, ci sono grandi speranze.
 
Per coloro che non lo sanno fare, ci sono soltanto dispiacere, odio e disperazione e queste non sono cose che costituiscono la grandezza, la sanità mentale o la felicità.
 
Una delle trappole principali è cedere ad un invito all’odio.
 
Ci sono persone che ci nominano loro carnefici. Talvolta, nell’interesse dell’incolumità altrui, è necessario agire, ma non è necessario anche odiarle.

Fare il proprio dovere senza infuriarsi contro quelli che cercano di ostacolarci è segno di grandezza... e di sanità mentale. E solo allora si può essere felici.
 
Cercare di conseguire tutte le qualità desiderabili nella vita è nobile. Quella più difficile, ma la più necessaria da conseguire è amare i propri simili, nonostante tutti gli inviti a fare altrimenti.
 
Se mai esiste una virtù degna di un santo, non è quella del perdono. Il “perdono” ammette la cattiveria di un atto. Non c’è motivo di ammetterla. Inoltre, per poter perdonare un’azione, la si deve classificare come cattiva. Il “perdono” è un’azione di livello molto più basso ed è piuttosto critico.
 
La vera grandezza rifiuta semplicemente di cambiare il proprio atteggiamento nonostante le cattive azioni di cui si è oggetto... e una persona veramente grande ama i suoi simili perché li capisce."
 
Un concetto nuovo, non basato sul perdono, ma sull'amore e sulla comprensione.
 
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