Nonostante il numero di nuovi casi da Covid sia da un paio di giorni in evidente crescita e nonostante la media nazionale dell'indice di contagio (Rt) sia ormai vicina alla soglia 1, da oggi - seppure con alcune limitazioni - su tutti i convogli ferroviari a lunga percorrenza sarà teoricamente possibile viaggiare con il cento per cento dei posti occupati.
Questo il comunicato rilasciato in merito dal Ministero dei Trasporti:
In coerenza con tutte le linee guida sui sistemi di trasporto nel dpcm del 14 luglio, e con le deroghe previste per il trasporto aereo vigenti secondo il dpcm di giugno, sono previste alcune modifiche all’organizzazione del trasporto ferroviario a lunga percorrenza.
E’ consentito derogare al distanziamento interpersonale di un metro, a bordo dei treni a lunga percorrenza, nei casi in cui:
- l’aria a bordo venga rinnovata sia mediante l’impianto di climatizzazione sia mediante l’apertura delle porte esterne alle fermate, i flussi siano verticali e siano adottate procedure al fine di garantire che le porte di salita e discesa dei viaggiatori permangano aperte durante le soste programmate nelle stazioni, nonché nel caso in cui siano adottati specifici protocolli di sicurezza sanitaria, prevedendo in particolare la misurazione, a cura del Gestore, della temperatura in stazione prima dell'accesso al treno e vietando la salita a bordo in caso di temperatura superiore a 37,5 °C;
- siano disciplinate individualmente le salite e le discese dal treno e la collocazione al posto assegnato, che in nessun caso potrà essere cambiato nel corso del viaggio, al fine di evitare contatti stretti tra i passeggeri nella fase di movimentazione.
Resta esclusa la possibilità di utilizzare i sedili contrapposti (c.d. faccia a faccia) nel caso in cui non sia possibile garantire permanentemente la distanza interpersonale di almeno un metro, ferma restando la possibilità di derogare a tale regola qualora i passeggeri siano conviventi nella stessa unità abitativa. Come pure è obbligatorio l’uso di mascherina e l’autocertificazione di ogni passeggero che al momento dell’acquisto del biglietto specifica:
- di non essere affetto da COVID-19 o di non essere stato sottoposto a periodo di quarantena obbligatoria di almeno 14 giorni;
- di non accusare sintomi riconducibili al COVID-19 quali, a titolo esemplificativo, temperatura corporea superiore a 37,5°C, tosse insistente, raffreddore e di non aver avuto contatti con persona affetta da COVID-19 negli ultimi 14 giorni;
- l'impegno a rinunciare al viaggio e a informare l’Autorità sanitaria competente nell’ipotesi in cui qualsiasi del predetti sintomi emergesse prima del viaggio o si verificasse entro otto giorni dall’arrivo a destinazione i servizi ferroviari utilizzati.
Infine, le misure in vigore dal 14 luglio sono state subordinate alla presentazione di un idoneo piano organizzativo presentato da parte dei gestori. Come su tutti i mezzi di trasporto le eventuali deroghe alle restrizioni rimangono soggette alle misure di prevenzione già’ testate nei mesi scorsi, durante l’emergenza sanitaria.
Deroghe sui trasporti pubblici anche in Lombardia, dove la regione ha emesso una nuova ordinanza valida fino al 10 settembre che permette la piena occupazione di tutti i posti a sedere disponibili sui mezzi pubblici e del 50% dei posti in piedi.
I mezzi pubblici che "beneficeranno" della nuova ordinanza sono i mezzi autofilotranviari di trasporto pubblico locale di tipo interurbano, i servizi metropolitani e autofilotranviari di trasporto pubblico urbano e suburbano, i mezzi di trasporto pubblico regionale ferroviario e acquatico (questi ultimi di linea e non), quelli di tipo funiviario e i mezzi adibiti per il trasporto scolastico.
Su tali mezzi, in ogni caso, è sempre obbligatorio indossare la mascherina o "indumenti idonei a coprire naso e bocca".
AGGIORNAMENTO. Sulla vicenda, dopo le perplessità mostrate da alcuni membri del CTS, è intervenuto il ministro della Salute, Roberto Speranza, con un decreto che ha annullato quanto deciso in precedenza dalla ministra Pd, Paola De Micheli.