Mercoledì, un giorno prima che l'EMA esprimesse il proprio parere, l'OMS ha pubblicato una nota in cui anticipava il proprio via libera all'utilizzo del vaccino AstraZeneca, definendo coincidenze i casi di tromboembolia registrati in alcuni Paesi europei da persone che lo avevano assunto da poco tempo.

"Alcuni Paesi dell'Unione, ha sottolineato l'OMS, hanno temporaneamente sospeso l'uso del vaccino AstraZeneca come misura precauzionale, altri, dopo aver valutato le stesse informazioni, hanno deciso di continuare a utilizzare il vaccino nei loro programmi di immunizzazione. La vaccinazione contro la COVID-19 non ridurrà malattie o decessi per altre cause. È noto che gli eventi tromboembolici si verificano frequentemente. Il tromboembolismo venoso è la terza malattia cardiovascolare più comune a livello globale. In vaste campagne di vaccinazione, è normale che i Paesi segnalino potenziali eventi avversi a seguito dell'immunizzazione. Ciò non significa necessariamente che gli eventi siano legati alla vaccinazione stessa, ma è buona norma indagare su di essi, anche a riprova del fatto che il sistema di sorveglianza funziona e che sono in atto controlli efficaci". 

La nota dell'Organizzazione mondiale della Sanità si conclude con questa affermazione:

"In questo momento, l'OMS ritiene che i benefici del vaccino AstraZeneca superino i suoi rischi e raccomanda di continuare le vaccinazioni". 

Una nota, pertanto, che ha preceduto di 24 ore quella che, in base alle anticipazioni degli ultimi giorni, è stata anche la decisione dell'EMA che nelle sue conclusioni ha però ammesso che il suo utilizzo può essere associato a casi molto rari di coaguli di sangue associati a trombocitopenia, cioè bassi livelli di piastrine (elementi nel sangue che lo aiutano a coagulare) con o senza sanguinamento, inclusi rari eventi di coaguli nei vasi che drenano il sangue dal cervello.

In ogni caso, l'EMA ha dichiarato che i benefici del vaccino nel combattere la COVID-19 (che comunque a sua volta provoca problemi di coagulazione che possono essere fatali) continuano ad essere superiori al rischio di effetti collaterali, che il vaccino non è associato ad un aumento del rischio complessivo di eventi tromboembolici in coloro che lo ricevono e che non vi è evidenza di un problema relativo a lotti specifici del vaccino o a particolari siti di produzione. 

Riassumendo, pertanto, la domanda conclusiva è: AstraZeneca può essere somministrato senza problemi?

La risposta è sì, perché la casistica relativa ad eventi tromboembolici causati dal vaccino, anche se è superiore a quella statisticamente prevista, è comunque di bassissimo impatto sul numero di somministrazioni già finora effettuate.

Tuttavia, i pazienti devono essere informati della remota possibilità che si possano verificare problemi di coagulazione del sangue a seguito della somministrazione del vaccino di AstraZeneca e per tale motivo sono state prese misure per aggiornare le informazioni che accompagnano il prodotto. Quanto stabilito per AstraZeneca sarà anche verificato per gli altri vaccini approvati da EMA.

Queste sono le nuove informazioni che verranno comunicate alle persone che assumeranno AstraZeneca:

Il vaccino COVID-19 AstraZeneca non è associato ad un aumento del rischio complessivo di disturbi della coagulazione del sangue.Ci sono stati casi molto rari di coaguli di sangue insoliti accompagnati da bassi livelli di piastrine (componenti che aiutano il sangue a coagulare) dopo la vaccinazione. I casi segnalati erano quasi tutti in donne sotto i 55 anni.Poiché la COVID-19 è estremamente pericolosa e diffusa, i benefici del vaccino nel prevenirla superano i rischi degli effetti collaterali.Tuttavia, nel caso si verifichi uno dei sintomi di seguito elencati dopo aver ricevuto il vaccino COVID-19 AstraZeneca, è necessario richiedere immediatamente assistenza medica, facendo presente di essere stati vaccinati di recente: affanno, dolore al petto o allo stomaco, gonfiore o freddo a un braccio o una gamba, forte mal di testa o offuscamento della vista, sanguinamento persistente, piccoli lividi diffusi, macchie rossastre o violacee o vesciche di sangue sotto la pelle.