Nell'intervista promozionale fatta domenica da Lucia Annunziata a Giorgia (Meloni) nella trasmissione "In mezz'ora in più", per l'uscita del libro "Io sono Giorgia. Le mie radici, le mie idee", la leader di Fratelli d'Italia ha ribadito la sua volontà di far parte dell'alleanza di centrodestra con Forza Italia e Lega, dichiarando di essere... in disaccordo su tutto, soprattutto con Matteo Salvini."Noi difendiamo l'interesse nazionale - ha detto Meloni - e lo fa anche Salvini. Ma sicuramente FdI lo fa in maniera assolutamente totale. La Lega era un partito più legato alla dimensione territoriale, FdI è più legato alla dimensione nazionale... Ne dico una... La Lega difese la Catalogna. Per me la dimensione indipendentista non esiste in uno Stato nazionale. Quella dello Stato nazionale è la dimensione minima. Ci sono moltissimi punti di contatto tra noi e la Lega. E per questo sono convinta che governeremo insieme".

Anche in relazione alla partecipazione di FI e, soprattutto, della Lega al Governo Draghi ,"Giorgia" approfitta per marcare la propria diversità dall'alleato Salvini:"La sinistra non è leale. Non puoi pretendere di governare l'Italia coi voti del centrodestra. E io credo che i partiti del centrodestra che sono nella maggioranza dovrebbero reagire da questo punto di vista".

Quindi, la Meloni rimarca che i due alleati sono succubi del centrosinistra, partecipando ad un governo dove il presidente del Consiglio, secondo lei, penderebbe più dall'altra parte:"Sulle riaperture, per dire, la linea è quella di Speranza. Sui cashback è quella del MoVimento 5Stelle. Sui ristori non c'erano sostanziali novità, rispetto a quello che ha fatto Conte. Mi pare che Draghi penda a sinistra, la sinistra voglia strafare, e che quella parte del centrodestra che sta al governo dovrebbe reagire".

E anche sul "cosa farne" di Draghi in futuro i due "alleati" non sono d'accordo sull'ipotesi che l'attuale premier l'anno prossimo possa venire eletto al Quirinale:"Io questa scelta ancora non l'ho fatta in maniera decisa. Sicuramente a suo favore ci sarebbe il fatto che se andasse al Quirinale si andrebbe subito a votare. Poi Draghi è una persona sicuramente autorevole, ma io non ho ancora elementi per dire se posso sostenerlo o no al Quirinale”.

E che dire poi della gestione della pandemia, dato che Salvini sostiene un governo che secondo Meloni sarebbe persino più rigido di quello Conte:"Per ora il giudizio sull'attuale Governo non è positivo. Sulla gestione della pandemia, sui ristori è in tragica continuità con quello precedente. Addirittura sulle chiusure Draghi è più rigido di Conte. Nostalgia di quest'ultimo? No, ma mi aspettavo qualcosa di meglio e di più coraggioso da parte di Draghi stesso, perché non mi aspetto molto dalla sua maggioranza".

Infine, dulcis in fundo, anche le prossime amministrative finiscono per sottolineare quanto siano diversamente alleati Meloni e Salvini, visto che non sono riusciti ancora a trovare dei candidati credibili da proporre come sindaci a Milano e Roma:"Il no di Albertini ancora non è certo, ritenevo da una nostra telefonata che fosse più orientato per il sì. Ma abbiamo altre opzioni, aspetto a breve di incontrare di Salvini e Tajani. Bertolaso è autorevole, sarebbe un ottimo sindaco ma valutiamo. Di certo siamo più compatti rispetto ai nostri avversari che vanno in ordine sparso"!!!

Da aggiungere che a più riprese, e sempre con maggior decisione, sia Bertolaso che Albertini hanno dichiarato di non voler accettare alcuna candidatura per le prossime elezioni.


Come ha risposto Matteo Salvini all'intervista nonsense di Meloni? Con la seguente dichiarazione nonsense in cui il leader della Lega sembra voler dimostrare di aver arrestato il contagio con le riaperture del 26 aprile: "Grazie all'insistenza della Lega il 26 aprile riaprirono tante attività, e qualcuno annunciava disastri. Risultato, da allora: 9.551 ricoverati in meno, 1.083 terapie intensive in meno, 326.864 guariti. Dalla riunione di domani quindi ci aspettiamo riaperture e ripartenza, lavoro e libertà, all'aperto e al chiuso, di giorno e di sera! Fidiamoci degli Italiani".

Se questi personaggi si candidassero a condurre uno spettacolo di varietà sarebbero perfetti, il guaio è che, invece, pretendono di governare un'intera nazione.