Quando Rita Levi Montalcini (1909/2012) apparve le prime volte alla televisione italiana, era già una signora matura, quasi settantenne, delle cui ricerche, a livello popolare, non si sapeva nulla. La vedemmo nel programma “Check” Up, 1977, primo esperimento di programma medico a tutto tondo e di dottori star. Apparve a noi questa elegante signora, già vistosamente “ciuffata” e con eccentriche calze (un suo vezzo), esperta in scienze neurologiche, eloquio di un solido italiano, venato appena dalla trentennale residenza negli Stati Uniti, dove ella era si era stabilita nel dopoguerra. Interpellata sul perché della “fuga” e del suo ritorno, di fatto, in Italia dopo tanto tempo, rispose vagamente che, allora, la situazione era diversa, il che può stimolare le interpretazioni che si preferiscono.
La augusta ma amabile scienziata torinese, che accusò sempre il maschilismo di una società dove lei aveva dovuto faticare per studiare medicina, era molto legata alla gemella Paola, pittrice, con cui trascorse la vita: circondate entrambe da un aura di misticismo laico, che ha sempre impedito di intravederne emozioni private, oltre il loro esclusivo cerchio familiare.
In realtà, non passò molto che Levi Montalcini ebbe a ricevere le prime frecciate mediatiche e negli ultimi anni, immaginando lei pure non esente da debolezze dovute all’età (geni, ma sempre umani), ficcatasi in politica, incassò pure gli insulti di Storace e di Grillo. Quale la colpa? Essere in combutta con le case farmaceutiche. Davvero si pensa che studi e ricerche vadano avanti per grazia ricevuta? In una puntata di Report si tentò di interpellarla in merito, ma Rita, ormai provata, con una smorfia di disappunto rispose circa che “non le piacevano quei discorsi”.
Di pasta più sanguigna era la fisica e astronoma fiorentina, trapiantata a Trieste, ex campionessa di atletica (salto in alto e in lungo) Margherita Hack (1922/2013) divenuta, nel tempo, icona di laicità, degli animalisti, e degli scientisti debunker, sapete chi sono no? Quelli secondo cui non esistono cospirazioni e bisogna sempre credere a ciò che si vede (nonostante sia ampiamente dimostrato che la vista è un senso sopravvalutato). Il risultato fu che Margherita dovette prendere le distanze da loro, che la nominavano a ogni piè sospinto senza la sua autorizzazione.
Alla Hack sopravvisse, per poco, il marito Aldo de Rosa in preda alla demenza senile, cosicché, nonostante la avveduta studiosa avesse redatto accurati testamenti, pensando a lui, ai gatti e alle badanti, quando Aldo lasciò questa terra scoppiò la guerra per l'eredità, che vedeva da una parte un suo fratello, dall’altra la governante albanese, che si proclamava una sorta di figlia adottiva di Margherita.
Scienza, intelligenza e coscienza non salvano dai dispiaceri e non ipotecano il futuro, che è sempre più imprevedibile del… previsto.