Salute

Brusaferro, Iss: sì alla terza dose di vaccino per fragili e immunodepressi

In un'intervista al quotidiano La Stampa, il presidente dell'ISS, Brusaferro, si è espresso sulla  necessità della somministrazione di una terza dose di vaccino anti-Covid:″Per evitare una quarta ondata abbiamo due strumenti: la vaccinazione e i giusti comportamenti. L'andamento dei contagi? Venerdì scorso osservavamo una crescita netta che ora sembra più contenuta. Ma dobbiamo vedere se il trend tiene″.″Per ora sappiamo che la risposta immunitaria va oltre i sei mesi, nuovi studi dicono più di otto. Ma sono dati in via di aggiornamento. Per questo oggi non possiamo ancora dire se e quando sarà necessaria. Diverso è il discorso per gli immunodepressi che hanno una risposta più debole e per i quali si stima opportuno un richiamo a 6-7 mesi dal completamento del ciclo vaccinale″.“I dati di cui disponiamo, ricordati anche da Anthony Fauci dimostrano che i vaccinati, se positivi, possono trasmettere il virus efficacemente. E per questo è necessario mantenere anche per loro la quarantena in caso di contatti stretti con positivi. Il punto è che i vaccinati hanno molte meno possibilità di contrarre l'infezione e quindi anche di trasmetterla, visto che i dati italiani evidenziano una efficacia dell′88%. In questa prospettiva la certificazione verde consente di vivere con maggiore serenità certe situazioni di vita sociale, soprattutto in ambienti chiusi″.″Sappiamo che completando il ciclo vaccinale il rischio di infezione si riduce dell′88% e di oltre il 95% quello di contrarre forme gravi di malattia che portano al ricovero, o peggio al decesso. È però altrettanto vero che la Delta in situazioni di affollamento e assembramento si diffonde molto più efficacemente. Per questo anche la situazione dei nostri ospedali dipenderà anche da quanto saremo prudenti e da quanto velocemente ci vaccineremo”.“Per ottenere la più ampia immunizzazione possibile si possono adottare diverse strategie. Io auspico sempre ci sia la coscienza di voler proteggere se stessi e chi ci è vicino. Perché nella scuola ci sono anche persone e ragazzi con patologie che non consentono di proteggersi con la vaccinazione″. Quindi sì alle vaccinazioni per studenti e personale docente".

Autore Vincenzo Petrosino
Categoria Salute
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