Puglia, scrittori e turismo
Da alcuni anni la Puglia è una delle mete preferite come destinazione turistica. Le ragioni sono molteplici. Probabilmente è un fenomeno dovuto al mare che la circonda, di sicuro c’entrano i suoi paesaggi da sogno, la tipica gastronomia. La Puglia è stata da sempre un approdo naturale per interi popoli. Varrebbe la pena raggiungerla solo per il suo clima assolutamente invidiabile. A tutto questo va aggiunto anche il suo aspetto letterario riscontrabile negli autori che, a titolo diverso, sono collegabili a questa terra.
Fra i libri che hanno trovato posto sotto gli ombrelloni targati 2024 ne ricordiamo alcuni. Il primo è In principio era la bestia di Omar Di Monopoli (Feltrinelli, pag. 208). In questo romanzo potente vi è un viaggio affascinante e oscuro al termine dell’Illuminismo, fra superstizione, sentimento del sacro, esoterismo e razionalità. In un Sud indomito e mannaro. Ispirato a una storia vera. «Avvistamenti della creatura colorarono i racconti d’ogni bettola e misteriosi attacchi a greggi e stabbi e pollai furono per mesi all’ordine del giorno. L’estate successiva, stroncata nel sangue la ribellione dei repubblichini e restaurato il potere retrivo col ritorno sul trono del monarca borbonico, la Bestia tornò a colpire.»
Ora è la volta della magia del Salento. Si tratta de Il libro delle cose nascoste di Francesco Dimitri (Longanesi). È una storia a tinte cupe, in bilico tra il thriller e il folk horror. C’è un patto: ritrovarsi ogni anno a Casalfranco, un remoto paesino sulla costa salentina. E ci sono quattro amici che da vent’anni lo onorano. Vent’anni sono tanti: gli adolescenti che hanno fatto il patto sono cambiati, sono diventati uomini. C’è Mauro, che ha abbandonato la chitarra e i sogni di rock ‘n’ roll per abbracciare il Codice Civile e una vita agiata da avvocato. C’è Fabio, che il suo sogno di diventare fotografo l’ha realizzato e se ne è andato a Londra. C’è Tony, che ora è medico e non deve più nascondere la sua omosessualità. E infine c’è Arturo. Art è intelligente, eclettico e carismatico, ma ha scelto di buttare alle ortiche il suo futuro e si è rinchiuso nella vecchia casa dei suoi genitori, tra pile di libri e piante di marijuana.
Chiude la trilogia Il suo nome è Bono Vox (Linea- R, pag. 260) di Mimmo Parisi, pugliese di nascita ma naturalizzato bolognese. Due fratelli ucraini, Sergey e Denys, trascorrono la loro infanzia in un decrepito istituto dell'est. Non amano quei muri che li separano dall'esterno. Con l'amico Pyotr fanno l'esperienza di una fallimentare evasione. Ormai adolescenti sono adottati, il primo da un'aristocratica famiglia russa, il secondo da una ucraina. Alcuni mesi prima che la Federazione Russa invada l'Ucraina, perdono i contatti. Sotto il chiasso malefico delle bombe, Denys incontra Alexandra, la ragazza che gli dà un motivo per non correre sbigottito contro il fuoco nemico. Intanto il vocalist Bono Vox e il chitarrista 'The Edge', attirano l'attenzione mondiale sull'invasione dell'Ucraina.