Via dei fasci numero zero
29 Luglio scorso, l'Anpi informava in una nota che da settembre prenderà il via la Campagna di intitolazione, in tutta Italia, di spazi pubblici alle combattenti e ai combattenti per libertà lanciata a Roma il 2 giugno scorso dal Forum delle Associazioni antifasciste e della Resistenza (ANPI, AICVAS, ANED, ANEI, ANFIM, ANPC, ANPPIA, ANRP, FIAP, FIVL):
"Una grande iniziativa di memoria attiva che coinvolgerà oltre alle Amministrazioni comunali anche gli studenti e le studentesse. Scopo della Campagna è, infatti, non solo l'intitolazione degli spazi pubblici ma anche la realizzazione di iniziative, in particolare nelle scuole, volte a far conoscere la storia di quelle combattenti e quei combattenti, il loro sacrificio per la libertà e la democrazia di cui godiamo oggi, la loro preziosa Resistenza al nazifascismo".
Perché ce n'è bisogno? Perché, come ci ricorda l'Anpi, l'Italia è un Paese di smemorati. Infatti, ad Alessandria, città medaglia d'oro per la Resistenza. la giunta di destra vuole intitolare una via al fascista Giorgio Almirante. A Latina, il sottosegretario al MEF Claudio Durigon (che il governo dei migliori non ha ancora cacciato dall'incarico rappresentato nell'esecutivo) ha proposto di intitolare il parco di Latina, oggi dedicato a Falcone e Borsellino, ad Arnaldo Mussolini, fratello di Benito Mussolini.
Poi, se in base ai fatti, qualcuno definisci fascisti e non sovranisti gli appartenenti a Lega e Fratelli d'Italia, ecco scattare la reprimenda dei garantisti alla Mieli che pretendono di spiegare che il fascismo era altra cosa. Ma se gli estremisti di destra che siedono in Parlamento non sono fascisti, perché allora si intestardiscono nel voler ricordare e celebrare i fascisti?