A Roma, venerdì, la Corte di Cassazione ha dichiarato prescritto in via definitiva il reato di omicidio colposo per gli imputati della strage di Viareggio, dove a seguito del deragliamento di un treno merci nel giugno del 2009 persero la vita 32 persone, dopo aver deciso che non potesse loro essere applicata l’aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro.

Scene di disperazione fra i parenti delle vittime che si erano recate a Roma per la sentenza. Alla notizia, molti sono scoppiati in lacrime.

La Corte di Cassazione ha quindi deciso di rinviare alla Corte d’Appello di Firenze la riapertura dell’appello bis per l’ex Ad di Fs e Rfi, Mauro Moretti, e gli altri imputati della strage che verranno quindi giudicati senza che però venga per loro prevista l’aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro.

Alla disperazione dei parenti delle vittime, si è contrapposta la soddisfazione degli avvocati degli imputati.

Carla Manduca che ha difeso la posizione di Rfi, ha dichiarato:

"È stato escluso anche il risarcimento per tutte le 22 associazioni che si erano costituite come parti civile nel processo".

Queste, invece, le parole di Franco Coppi, difensore di Mauro Moretti: "È stato ridimensionato radicalmente il verdetto della Corte d'Appello di Firenze: la Cassazione ha emesso un dispositivo molto complesso ma ad una prima lettura emerge subito che è stato colpito in modo profondo l'impianto delle accuse e delle responsabilità".