Alcuni mesi fa è uscito  nelle sale cinematografiche italiane "The Circle" un film (con Emma Watson e Tom Hanks) che racconta, in un prossimo futuro ma che in parte è già attuale,  di una grande azienda di alta tecnologia e social media (in pratica la risultante di Google, Facebook ecc.) che ha come obbiettivo quello di controllare ogni momento, ogni aspetto e ogni attività della vita di ciascun cittadino. Conseguendo così il  potere necessario per governare con una democrazia simulata la nazione e forse in prospettiva il mondo intero.

Di fatto, oggi, quando camminiamo per le strade della nostra città siamo ripresi, molto spesso a nostra insaputa, da numerose telecamere che registrano la nostra immagine indicando l'ora e il luogo. Se non bastasse, siamo tracciati, ovunque andiamo, tramite i ripetitori per le frequenze degli smartphone.  Oppure, nel momento stesso in cui eseguiamo un'operazione  ad uno sportello automatico, anche se fosse in Alaska, viene segnalata la nostra esatta ubicazione. Per non parlare di quello che avviene nel web, il nostro profilo registrato su qualche social, vaga nello spazio cibernetico come una palla di gomma che rimbalza a destra e a manca.  E ogni nostro "invio" sulla tastiera lascia una traccia indelebile nel cyberspazio. A questo ed altro aggiungi che lo Stato è diventato sempre più invasivo, come per esempio,  il suo potere di controllo su tutte le movimentazioni del tuo conto corrente. L' Agenzie delle Entrate può  procedere al prelevamento forzato sulle tue disponibilità bancarie per saldare le pendenze  delle tue cartelle erariali. Oppure  ogni volta che accedi alla tua cassetta di sicurezza, il dipendente della banca deve segnalare in tempo reale alle autorità competenti che stai effettuando questo tipo di operazione.

 La libertà del cittadino è sempre più messa a rischio perché ormai non sfugge più nulla all'occhio del Grande Fratello. A questo si aggiunge che i sistemi di governo sono indirizzati verso forme di democrazia in cui il cittadino è estromesso dalle decisioni che lo riguardano. Basta guardare come funziona l' Unione Europea, un'istituzione antidemocratica per eccellenza. Un parlamento che funziona da passacarte mentre "the drunk", alle dipendenze del IV Reich, decide sulla vita dei cittadini europei. Immaginate se la riforma costituzionale dell'ex Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, fosse stata approvata dal referendum, avremmo fatto Bingo!

Ieri erano le camicie nere a portare il nostro Paese, sull'onda del totalitarismo voluto in parte anche dal popolo, nel baratro della guerra e della miseria umana. Oggi sono le camicie bianche, che sventolando la bandiera della globalizzazione, tendono ad arrivare ad una nuova forma di dittatura 2.0, una dittatura non imposta con la forza, ma più subdola. Plasmando la mente dei cittadini con false chimere, togliendo a loro l'identità culturale. Con la disinformazione e la manipolazione delle notizie. Con l'aiuto di popoli, con radici culturali diametralmente differenti, provenienti principalmente dall'Africa, grazie ad un esodo voluto ed incentivato. Con lo scopo di precarizzare il lavoro diminuendo i diritti dei lavoratori. Rendendo conflittuale  la convivenza sociale. E per dominare l'intera società,  anche l'aiuto della tecnologia, come ipotizza il film "The Circle", può essere utile allo scopo.

Non per niente Zuckerberg, padrone di Facebook, sembra essere tentato dalla politica con uno slogan già sentito "solo la globalizzazione potrà salvarci!". E per farlo ancora più ricco, aggiungo.

Il totalitarismo, nascosto sotto una democrazia artificiosa, è dietro l'angolo, basta distrarsi un po' e subito si materializza in forma endemica e irreversibile. “Regimi democratici possono essere definiti quelli nei quali, di tanto in tanto, si dà al popolo l'illusione di essere sovrano”. diceva Benito Mussolini. 

Dal totalitarismo delle camicie nere e quello delle camicie bianche si sta affacciando in Italia, ma anche nel resto dell'Europa, in maniera preponderante, il pericolo a un altro tipo di totalitarismo. Quello dell'Islam. Con il rapido incremento del numero di musulmani nel nostro Paese, se è vero che tra poco più di vent'anni se ne potranno contare almeno venti milioni, il pericolo che la bandiera dell'Islam possa sventolare sul suolo italico è più che concreto. Con la nostra democrazia prenderanno il potere e con le loro regole ci sottometteranno.

Scriveva Oriana Fallaci  <Però ovunque, anche in Islanda, aumentano a vista d'occhio. E non solo perché l'invasione procede in maniera implacabile ma perché i musulmani costituiscono il gruppo etnico e religioso più prolifico al mondo. Caratteristica favorita dalla poligamia e dal fatto che in una donna il Corano veda soltanto un ventre per partorire.>

A favorire l'invasione silenziosa ci sono poi due importanti canali: le lobby economiche legate ai paesi del Golfo,che finanziano le moschee e le madrase (scuole coraniche), e i "collaborazionisti".

Sul termine collaborazionista, termine coniato dalla Fallaci per indicare coloro che in buona o cattiva fede spalancano le porte all'Islam, la scrittrice fiorentina scriveva <Il collaborazionismo nasce quasi sempre dalla paura. Però il loro caso mi ricorda quello dei banchieri ebrei tedeschi che negli anni Trenta, sperando di salvarsi, prestavano i soldi a Hitler. E che, nonostante questo, finirono nei forni crematori>

Un esempio di questi giorni è il caso del neo Partito Anti Islamizzazione.

Stefano Cassinelli, segretario del partito,  rivela la difficoltà incontrate: «Quando in una democrazia la creazione di una associazione finalizzata alla costituzione di un partito viene osteggiata tanto che alcuni notai preferiscono evitare di fare l’atto costitutivo, alcuni istituti bancari preferiscono non aprire il conto corrente per “questioni di opportunità” e all’ultimo momento lo spazio per fare la conferenza stampa viene negato per il nome Partito, allora, c’è da preoccuparsi.» Così riporta Resegoneonline.it

Mentre ci siamo liberati dal fascismo e abbiamo speranza di salvarci dai mondialisti/neoliberisti,  sarà molto difficile ribellarsi qualora, nei prossimi decenni,  la Sharia diventasse la forma di governo al potere.

La Sharia è il diritto islamico, è la Legge di Dio. Che regola tutte le funzioni della vita del cittadino. Il codice civile e quello penale e qualsiasi altro codice che utilizziamo, dovranno essere gettati nel fuoco. "Poiché Islam significa totale sottomissione a Dio, il diritto islamico non si sottrae a questa sottomissione".

Il diritto islamico, che è il terzo grande sistema giuridico mondiale, prevede, per esempio, la pena di morte per adulterio, per apostasia o per blasfemia. O la pena di morte per gli omosessuali.

 A quel punto sarà quasi impossibile tornare indietro per riacquistare la nostra libertà e con essa la democrazia che fu. Almeno per moltissimo tempo.